Proporre e non decidere
La storia di questa Repubblica è costellata d’eventi che, da incredibili, si sono fatti attendibili cambiando, progressivamente, il profilo politico del Paese. Per il passato, i progetti andavano a buon fine perché c’era chi li poteva concretare. Oggi la realtà è differente e l’attuale Esecutivo è ancora in“rodaggio”politico. Apparentemente, non è cambiato nulla. Il Potere Legislativo ci ha fatto intendere, anche se i segnali erano evidenti anche da prima, che per cambiare non basta più proporre con progetti chiari, ma anche avere la forza politica per definire emendamenti di cui avremmo disperato bisogno.
Prospettare e decidere viaggiano su binari che si stanno allontanando. Il Parlamento non prospetta. Quali sono, quindi, le reali strategie di questo Potere Esecutivo? L’interrogativo è insito nelle premesse che potrebbero essere spunto per manifestare delle risposte. Invece, si preferisce girare “in tondo”, lasciando il sospetto che si permettano regole meno formali. Col prossimo anno, il profilo politico di Di Maio e Salvini sarà ancora in evoluzione. Perché, se così non fosse, il barcamenarsi degli eventi potrebbe essere anche un segnale per non ostacolare una realtà difficile da combattere. Invece, la questione è troppo seria per sottovalutarne gli effetti futuri. Anche a livello UE.
Neppure questa insolita maggioranza di governo è riuscita a dare stimolo al sistema per determinare un effetto volano. Auspicavamo che l’Esecutivo, dati gli sviluppi parlamentari, si sarebbe mosso a carte “scoperte”. Invece, tutto il gioco è ancora al “buio” di una partita che ha per posta il futuro della Penisola. C’è da sperare che non s’accantonino occasioni che potrebbero evidenziarsi già prima della prossima estate. Sarebbe un errore del quale la Squadra di Governo dovrebbe dare chiarimento al Patto Politico che la sostiene e, soprattutto, al Paese. La cui fiducia in quest’Alleanza di Centro/Destra ha iniziato a dare segni di cedimento.
Giorgio Brignola