Le raccomandazioni fanno seguito all’esame cui l’Italia è stata sottoposta il 22 e 23 gennaio scorsi da parte del Comitato ONU sui diritti dell’infanzia, cioè l’organo di monitoraggio della Convenzione composto da esperti indipendenti di alta moralità e riconosciuta competenza negli ambiti oggetto della Convenzione.
Nel testo, il Comitato si complimenta con l’Italia per i progressi compiuti, ma ha soprattutto messo in evidenza gli ambiti in cui ritiene che la condizione dell’infanzia sia invece a rischio o compromessa.
Il Comitato, in particolare, raccomanda allo Stato italiano di assicurare la realizzazione dei diritti dei bambini in linea con la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e i suoi protocolli opzionali attraverso il processo d’attuazione dell’Agenda 2030 sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Tra gli altri punti evidenziati il primo riguarda il diritto alla non discriminazione per tutti i bambini e le bambine che vivono in Italia, in particolare i minorenni stranieri non accompagnati, i minorenni di seconda generazione e quelli appartenenti a minoranze, prendendo in considerazione l’adesione al Global Compact delle Nazioni Unite per la migrazione sicura, ordinata e regolare.
Sono stati ricordati inoltre i progressi in tema di sanità pubblica ed è stata posta attenzione sull’importanza di continuare a portare avanti attività di promozione delle vaccinazioni e dell’allattamento al seno nei primi sei mesi di vita del neonato.
Il Comitato Onu ha messo in luce l’importanza di una regia centrale sui diritti dell’infanzia e che lo stato italiano assicuri risorse economiche destinate ad implementare politiche e programmi sull’infanzia.
Nella maggior parte delle Osservazioni, il Comitato ONU ricorda l’importanza della partecipazione dei bambini e dei ragazzi in tutte le decisioni che li riguardano e chiede al Governo italiano di istituzionalizzare la partecipazione.
Il Comitato inoltre richiede che venga garantita piena autonomia ed indipendenza all’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e che venga creata un’Istituzione nazionale indipendente per i Diritti Umani, in ottemperanza ai principi di Parigi.
La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – che quest’anno celebra i trent’anni dall’approvazione – prevede che gli Stati che l’hanno ratificata si impegnino a far conoscere i principi e le disposizioni in essa contenuti sia agli adulti che ai bambini e affida all’UNICEF, alle Agenzie specializzate e gli altri organi delle Nazioni Unite il compito di promuoverne l’effettiva ed efficace applicazione.