Basta con i compromessi
Si sono determinate novità correlate a questo Esecutivo della Repubblica. Quello che, in teoria, avrebbe dovuto iniziare le “manovre” per il riscatto socio/politico del Paese e qualificare la Legislatura.
E’, questa, una premessa che non potevamo evitare nelle valutazioni di quelli che saranno gli sviluppi politici italiani. Quali saranno le strategie operative dell’Esecutivo? C’è ancora troppo disordine per dare credito a ipotetici accordi. Come già abbiamo scritto, più che di sigle, avremmo bisogno d’uomini politici differenti. Quindi, uomini “nuovi” che, purtroppo, non siamo riusciti a identificare nel disordine dei partiti nazionali.
Insomma, pur con la cautela di chi politica ne ha vagliata molta, non è agevole trovare quell’obiettività indispensabile per non reiterare gli errori del passato. Il 2019, di conseguenza, potrebbe non essere l’anno “zero” di una politica rinnovata. Anche perché lo scompiglio delle ideologie non è stato chiarito.
Sono gli accordi dell’ultima ora che ci preoccupano. Perché, per cambiare, veramente, non basta proporre ideologie. Bisognerebbe cambiare i politici. Di “nuovi” non ne vediamo e l’orizzonte è sempre più circoscritto. Prevediamo, tanto per non cambiare, un “compromesso”. La Democrazia, quella nella quale abbiamo fiducia, non ha bisogno di rifondazioni. Mancano, tuttavia, i presupposti per cambiare. L’hanno compreso tutti; ma nessuno è nelle condizioni per proporre iniziative meno scontate. La concreta possibilità sarebbe migliorare i parametri della nostra Democrazia rappresentativa. Per poterlo fare, però, bisognerebbe avere una diversa legge elettorale e meno compromessi in campo.
Giorgio Brignola