Italia differente
L’Italia “stellata” ha, ora, più “ombre” che “luci” e il nostro futuro prossimo si presta a confronti più in negativo, che in positivo. Sembrano lontanissimi i tempi di una Repubblica capace di gestire una politica ad alto livello. Capace di dire di “NO” anche ad alleati potenti. Ma dire “SI” a provvedimenti normativi che ci hanno consentito d’uscire, in allora, dal “limbo” delle posizioni scontate e dalle realtà ”apparenti”.
I tempi dell’Oscar per la stabilità della Lira sono lontanissimi; come quelli del “Boom Economico”. Due generazioni, tra l’altro, non li hanno neppure provati. Ora viviamo un periodo di contraddizioni, dove la “mano tesa”, non di rado, è mezzo di speculazione a spesa degli indifesi e in nome di una Democrazia spesso formale. Se è vero che il Bel Paese è carente di Statisti, è anche palese che il “vento” della politica s’è tramutato in “bufera” con effetti dirompenti. Incontrollabili, perchè imprevedibili.
Non a caso la “nostalgia, ” per un passato che non tornerà più, ha destato tante analisi. Da parte di tutti si è percepito il bisogno di cambiare. Ma come? Non è facile fare dei progetti migliorativi quando manca una classe politica capace di renderli possibili. Troppi “contrasti” in seno ad una “maggioranza” artificiosa. Tenendo anche conto degli “affossamenti” da parte di un’opposizione incerta e in via d’imprevedibile trasformazione.
Per evitare fraintendimenti, non prendiamo ancora posizione sulla tattica di questo Potere Legislativo. Il linguaggio della politica, in concreto, resta sempre incomprensibile all’uomo comune e le critiche, quando ci sono, non spostano decisioni che vengono dall’alto. Insomma, la Penisola è cambiata in peggio e senza esclusione di settore.
Giorgio Brignola