Un generale che ha servito la legge?
di Vincenzo Cerceo*
V’è una pubblicazione, del giornalista Claudio Fava, ex parlamentare europeo, che merita, a nostro parere, più attenzione di quella che ha fin qui ricevuto. Si intitola: “Quei bravi ragazzi”, e focalizza il modo illegale degli agenti della CIA di operare negli stati europei compresi quelli più sensibili alla volontà ed agli interessi del governo USA. Particolare attenzione, in questo saggio, l’autore dedica all’episodio del sequestro, in territorio italiano, di Abu Omar, e del successivo periodo da lui trascorso nelle carceri egiziane sotto tortura, prima di essere rilasciato perché ritenuto non colpevole. Questo religioso islamico, che allora operava in una moschea a Milano, fu rapito da una banda di agenti CIA appositamente inviati in Italia dal Governo di Washington, portato su un aereo militare da Aviano al Cairo, e qui fatto torturare per mesi dall’amico governo locale. Il sequestro, però, fu organizzato e condotto insieme ad una istituzione della Repubblica Italiana, il SISMI, allora diretto dal generale della Guardia di Finanza Nicolò Pollari. La cosa è stata accertata a livello giudiziario dalla magistratura italiana, con sentenze passate in giudicato.
Ecco come Pollari, sentito da una commissione del Parlamento Europeo, rifiutò, secondo l’autore, di dire la verità ai commissari inquirenti. Ecco le sue risposte: “Non c’è nessun sequestro, a me risulta solo che sia scomparso”. Peccato che le carte recuperate dalla DIGOS in un ufficio romano del SISMI, precisa Claudio Fava, nell’estate del 2006, abbiano dimostrato che la versione da lui riferita era stata fabbricata dai servizi stessi appunto per depistare. Ma egli, pur sotto vincolo della lealtà istituzionale, parlava, tutt più di un finto sequestro con la vittima consenziente.
Ma perché lo faceva? Perché poteva contare su protezioni forti: durante l’inchiesta giudiziaria condotta con assoluta determinazione e certezza di risultati da un magistrato che davvero ha onorato l’Italia, il Magistrato Armando Spataro, sia il governo Berlusconi, che il successivo governo Prodi, sostennero in pieno la versione fornita da Pollari e smentita dai fatti accertati dalla magistratura. Par condicio sia nel centrodestra sia nel centrosinistra, contro le leggi dello Stato.
Pollari resta nel suo incarico e, quando viene avvicendato, lascia con una nomina a consigliere speciale di Palazzo Chigi e con la gratitudine espressa dall’allora premier Romano Prodi, che qualcuno, in futuro, vorrebbe nominare presidente della Repubblica. Questo leggiamo nel libro di Claudio Fava. Una lettura interessante.
Aggiungiamo: tutti i 20 agenti della CIA implicati, pesantemente condannati dalla giustizia italiana, sono stati graziati da Giorgio Napolitano; anche lui con quella concessione di grazia ha onorato davvero le istituzioni che rappresentava?
*già Colonnello della Guardia di Finanza