Scoprirsi italiani: i viaggi delle Radici in Italia
ROMA – Turismo di ritorno e turismo delle radici. Un modo per dare modo agli italiani nel mondo e agli italo-discendenti di riscoprirsi italiani. È questa, infatti, la base da cui è partita l’Associazione AsSud, nota per organizzare il Festival delle Spartenze, per istituire l’Osservatorio delle Radici Italiane (ORI), che ha dato il via ad un progetto di ricerca dal titolo “Scoprirsi italiani: i viaggi nelle radici in Italia”, realizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. L’indagine, finalizzata a una pubblicazione, raccoglierà gli esiti empirici e teorici di un questionario semistrutturato già messo a punto in 6 lingue (italiano, inglese, spagnolo, portoghese, francese, tedesco), che sarà somministrato a un campione esteso e stratificato di italiani all’estero e oriundi, residenti nelle aree maggiormente interessate dall’emigrazione e dalla presenza italiana.
Gli studiosi che attualmente costituiscono l’ORI sono Giuseppe Sommario, Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata. Il progetto di ricerca vuole porre rimedio a una duplice lacuna: la carenza di una riflessione teorica organica e multidisciplinare che permetta una lettura trasversale del fenomeno; e la mancanza di una indagine quantitativa su scala internazionale che possa far conoscere meglio i protagonisti (effettivi e potenziali) dei viaggi di ritorno e delle radici.
Sarà possibile quindi procedere poi con la corretta interpretazione della complessità del fenomeno e delle sue interrelazioni con la cultura italiana. Grazie al questionario sarà possibile: circoscrivere e comprendere il fenomeno del turismo di ritorno e delle radici; conoscere quanta sete d’Italia, di italianità e di italicità c’è nel mondo, quanto desiderio di sentirsi parte di un’unica Storia, quali sono le mete di arrivo, quali i luoghi di origine, che tipo di esperienza turistica si vorrebbe fare, quale si è fatta, che tipo di costi si è disposti a sostenere.
La ricerca sarà inoltre accompagnata da approfondimenti qualitativi, interviste ad hoc e focus group. Fra l’altro, alla luce di quanto sta accadendo, un’indagine come questa che fotograferà il viaggiatore post-Covid può essere uno strumento essenziale per orientare azioni e politiche future, anche perché proprio il turismo delle radici e di ritorno potrebbe assumere un ruolo ancora più importante nei viaggi del futuro. Del resto, questo è solo il primo passo, al quale ne seguiranno altri (monitoraggio, analisi di alcune iniziative) tesi a descrivere in modo sempre più esaustivo il turismo delle radici in Italia e le sue enormi possibilità.