L’insolita legge “anti-embargo” del presidente Maduro

L’insolita legge “anti-embargo” del presidente Maduro
Maduro presenta il progetto della legge “anti-embargo” all’Assemblea Nazionale Costituente.

CARACAS. La legge “anti embargo” recentemente approvata dall’Assemblea Nazionale Costituente (Anc) con lo scopo di aggirare le sanzioni degli Stati Uniti contro il governo, permette al presidente Nicolás Maduro di vendere aziende e beni dello Stato senza alcun controllo parlamentare e nel più assoluto riserbo e segretezza.

Presentata dal proprio Maduro alla considerazione dell’Anc – che Opposizione e molti paesi del mondo considerano illegale – la legislazione è stata bocciata da esperti, politici, Accademie. E persino da personalità della dissidenza del “chavismo”, che la considerano uno strumento per “saccheggiare” il paese.

La madre di tutte le leggi

Alla nuova disposizione le è stato addossato il titolo di “Costituzionale” e attribuito un rango superiore a qualsiasi altra norma; e qui già risiederebbe, secondo i giuristi, la prima grave irregolarità del provvedimento (oltre quella già scontata della sua provenienza da una Anc senza facoltà per legiferare).

“La Legge Costituzionale non esiste nel sistema legale venezolano”, sancisce subito l’avvocato e docente Ramón Escobar León in un dibattito on line insieme ad altri esperti.

Aggiunge che, in teoria, queste leggi solo si possono dettare durante un “processo costituente”. E cioè, mentre si sospende una Costituzione e deve esserne approvata un’altra dai cittadini attraverso un referendum.

La legge autorizza l’Esecutivo a “disapplicare” o “revocare” qualsiasi altro codice, il che è una competenza unica del giudice in casi concreti e particolari, ed è “una figura che non esiste in nessuna parte del mondo”, precisa dal canto suo l’esperto Allan Brewer Carías.

“Siamo di fronte a una contradizione, si approva una legge che cancella altre leggi, scardina tutto l’ordinamento legale, elimina il Diritto, e stabilisce un campo di azione senza legge e senza controllo in cui l’Esecutivo può approvare norme e regole mentre ne sospende altre che gli vengono in mente”, avverte.

“É una legge quasi imperiale. Viola la separazione dei Poteri. Elimina il principio della legalità e da all’Esecutivo il potere di legiferare”, afferma l’esperto costituzionale Juan Manuel Raffalli.

Navi petrolifere dirette al Venezuela fanno dietro front, dopo essere state avvertite delle conseguenze commerciali dell’operazione dagli Stati Uniti.

Insomma, per gli esperti che partecipano al “foro” on-line si tratta di una “mostruosità” o un “Frankenstein” giuridico senza precedenti nel mondo, salvo nel regime nazista del 1934 quando fu emanato un “decreto per la protezione del popolo” che diede poteri speciali al governo del Reich.

“Così come il Fuhrer creava giurisprudenza, il presidente ‘di fatto’ crea giurisprudenza perché avrà la facoltà di fare leggi”, commenta Escobar León , rifacendosi a un articolo del giurista tedesco Karl Schimdt .

Affari segreti

Con il chiaro proposito di ottenere nuove entrate economiche, (per far fronte alle sanzioni) la legge anti-embargo autorizza l’Esecutivo ad amministrare attivi e passivi dello Stato, ossia a modificare e riorganizzare enti ed aziende statali,  vendere beni ed imprese pubbliche, acquisire nuovi linee di debito;  eliminare restrizioni commerciali e celebrare “tutti gli atti giuridici necessari”.

I fondi straordinari ottenuti con le operazioni svolte sotto l’ombrello della legge “si registreranno separatamente entro la disponibilità dell’erario nazionale”, fuori dai controlli parlamentari ed istituzionali, recita il testo.

Inoltre, si “crea un regime transitorio in materia de classificazione di documenti di contenuto confidenziale e segreto destinato a proteggere ed assicurare la effettività delle decisioni prese dal Potere Pubblico”, per cui le operazioni saranno coperte da un manto di segretezza.

L’unico accesso ai documenti sarà attraverso un permesso del Consiglio di Stato, un organo consultivo della presidenza nominato da Maduro e la “Contraloria”, dominata dal “schiavismo” e “docile” al governo.

Infine, come “fiore all’occhiello”, la legge “sarà in vigore fino a che cessino le misure coercitive unilaterali, restrizioni ed altre minacce al paese”, ma i provvedimenti presi “continueranno ad avere effetti anche quando la legge perda la sua validità”. Quindi – ragiona Raffalli- con “effetti eterni” che vanno al di là dell’embargo.

“Saccheggio”

Date queste caratteristiche, la nuova disposizione “Supra legale” è stata bocciata da quattro membri della Anc che si sono astenuti e respinta in forma categorica da Oppositori, alleati del governo, dissidenti del “chavismo” e partiti di sinistra, accomunandoli nella stessa trincea.

Nelle file “chavistas”, il segretario generale del Partito Comunista del Venezuela, Geronimo Figueroa, ha denunciato “la derogazione parziale della Costituzione”  attraverso questo nuovo strumento legale.

Il preisdente dell’Anc, Diosdado Cabello, vota l’approvazione della legge.

“Con questa azione, il governo si propone consegnare l’industria petrolifera al capitale transnazionale, cedere terre a latifondisti, restituire le aziende nazionalizzate al settore privato, fornire apertura al capitale monopolista dei settori strategici riservati allo stato, effettuare la vendita di beni ed imprese della Repubblica al miglior offerente e dare garanzie contrarie all’interesse del paese”, ha tuonato il dirigente alleato del governo.

Per il presidente del Parlamento e presidente ad Interim del Venezuela Juan Guaidó si tratta di “una operazione del dittatore per continuare a saccheggiare il paese; un’operazione dettata da un’entità fraudolenta  come la Costituente, che non può chiamarsi legge”.

“É una ´legge-saccheggio´ che permette di disporre dei beni di tutti i venezolani  senza alcun controllo ed in segreto. Sembra elaborata da una società di complici per favorire gli interessi di amici e ‘prestanome’ (della cupola di governo). É chiaro che viola tutte le norme costituzionali”, sottolinea Omar Barboza, avvocato,  ex presidente del Parlamento e esponente del partito Un Nuovo Tempo.

Antidoto per la sanzioni?

Può aiutare la nuova normativa ad evadere le sanzioni economiche imposte principalmente dagli EEUU e dall’Unione Europea? Lo abbiamo chiesto all’economista Luis Oliveros.

“Il governo di Maduro lo fa da tempo con gli alleati che hanno una grande esperienza nell’evadere le sanzioni: Iran, Russia, Cuba, Cina, Turchia. Già le sta evadendo. Forse ora, con questa legge, cerca di offrire ad alcuni clienti un velo legale che li aiuti a fare affari”.

-L’argomento del segreto è credibile per nascondere negoziati?

– Mi risulta difficile pensare che ci siano importanti movimenti di capitali. Soprattutto che ci siano e che gli EEUU o gli enti di regolamentazione non sappiano chi ne sia responsabile. Un milione di dollari si può gestire con denaro contante, ma  gli investimenti nel settore petrolifero richiedono milioni di dollari. Quindi quel movimento di denaro richiamerà l’attenzione delle istituzioni nordamericane. L’idea certamente è quella di offrire stimoli per attrarre capitali al paese, ma è difficile pensare che non se ne rendano conto.

-La legge ha un proposito diverso da quello dichiarato?

– Può essere quello di dare uno strumento legale che faccia sentire più comodi agli investitori nazionali e stranieri che sono sanzionati o potrtebbero esserlo per attrarre finanziamenti in un paese che certamente non fa gola a nessuno in questo momento. La legalità di questa legge è molto dubbia.

Il presidente Ad interim del Venezuela Juan Guaidó: “Non puó chiamarsi legge”

-Che ripercussioni potranno avere le sanzioni nell’economia venezolana?

– Le sanzioni hanno effetti negativi nell’ambito petrolifero, ma non sono la causa della crisi del paese. La crisi già esisteva. La prima ‘tranche’ di sanzioni arriva nel 2017, la seconda nel 2019. Ma già Venezuela veniva dal 2013- 2014 con una contrazione del Pil e nel 2017 viveva in iperinflazione. Comunque, le sanzioni sono fatte per causare danni, alzare una barriera finanziaria-economico al governo. E certamente hanno causato danni al paese e alla reputazione del settore privato. Gli imprenditori hanno problemi per ottenere credito all’estero, per vendere, muovere i conti bancari…. E poi c’è il problema della vendita del petrolio. È difficile da fare per il governo, anche con sconti, o di ottenere carburante e materia prima per produrre benzina, giacché rappresenta un grande rischio per le imprese che vogliano farlo. Un impatto nell’economia ce l’hanno ma non sono la causa della crisi, ribadisce.

Voci degli imprenditori

Anche se mondo delle aziende non mancano voci ottimiste che vedono nella legge una porta aperta per partecipare nei processi di privatizzazione, le associazioni imprenditoriali hanno categoricamente respinto il provvedimento come l’ennesima azione di uno stato onnipotente.

Per “Confindustria” la legge rappresenta un chiaro esempio  dell’ambiente d’insicurezza giuridica in cui le aziende son o obbligate a lavorare e avverte nel suo contenuto una  “violazione dei diritti dei privati” e dei veri proprietari delle migliaia di aziende espropriate o nazionalizzate dal governo  così come “un pericolo  per l’esistenza della proprietà privata”.

«L’ approvazione della legge è un affondo contra la libertà economica in Venezuela», ha enfatizzato la confederazione industriale che chiede la nullità della disposizione.

Ricardo Cusanno, presidente di Fedecámaras, ha sottolineato che la nuova norma è piena  di “difetti in termini giuridici e di legittimità”, tra cui quelli di  “dare pieni poteri a una sola persona, sopprimere il regime di bilancio e controllare l’informazione”.

“La miglior legge anti-embargo è cambiare questo comportamento (del “chavismo”) rispettare l’ordinamento giuridico venezolano ed i diritti dei cittadini alla vita, all’alimentazione, all’educazione, alla salute, alla proprietà privata e al diritto di eleggere”, ha sottolineato.

 “Non cambierà nulla” 

Tutte le critiche sono state archiviate dal presidente dell’Anc, Diosdado Cabello che si è sentito offeso dalle valutazione fatte al progetto legale.

“Pensare che si possa violare la Costituzione, che ci consegneremo al capitalismo? É qui che il dubbio offende…… Il presidente ci ha chiesto uno strumento, che facciamo? Glielo neghiamo? Qualsiasi ritardo ci fa perdere opportunità… È giunto il momento di difendere la Patria. Vale tutto”, ha affermato Cabello per poi “riscontrare” a legge fatta che “in nessuna parte si viola la Costituzione”

“Sono stati letti tutti gli articoli presentati ed è chiaro che in nessuna parte si viola la Costituzione, si svende il paese, e si tradisce la rivoluzione bolivariana o il popolo”, ha ribadito.

La produzione di petrolio in caduta libera prima delle sanzioni-

Mentre i giuristi danno l’allarma sui pericoli di questa legge, che a loro avviso conduce la nazione in un limbo giuridico o peggio; altri pensano che non cambi nulla in un paese dove vige da quattro anni uno “Stato di Emergenza Economica”, con il rinnovo sistematico di 37 decreti sulla materia. Decreti che permettono all’ Esecutivo di disporre di fondi per programmi sociali, prendere misure nell’ambito della produzione e della distribuzione privata di alimenti, di agevolare i contratti  dello Stato e dispensare procedure cambiarie.

-La Legge non cambia molto la situazione nell’ambito politico del paese. Perché il presidente fa quello che vuole da molto tempo in materia giuridica con una stratagemma archi conosciuta da tutti: Una Anc illegittima, perché non è mai stata approvata in referendum, detta leggi ‘costituzionali’ che sono poi convalidate dalla Sala Costituzionale del Tribunale Supremo (dominato dal “chavismo”). E gli investitori che verranno sono gli stessi, quelli alleati con il regime. Quindi questo con cambia molto una situazione di fatto; sicuramente, peró, aggrava l’immagine della ‘rivoluzione” che perde la sua parvenza democratica” conclude Escobar León.

Roberto Romanelli

la voce d’Italia

Antonio Peragine

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