Le prospettive
Di Giorgio Brignola
Col 2021, l’Italia e il Mondo dovrà, forse, “riprendersi” dagli effetti di una Pandemia che è riuscita a condizionare il nostro modo di vita e la politica nazionale che non ha mai “brillato” per originalità anche ante Covid-19. La recessine è mondiale; ma da noi è più sofferta per la mancanza di basi pregresse atte a garantire, almeno, l’indispensabile per il futuro. Prenderne atto è un dovere che, molto seriamente, ci sobbarchiamo; anche per evitare interpretazioni di “comodo” che, data la situazione, andrebbero a complicare il nostro stato.
Il 2021 sarà, a nostro avviso, un anno di transizione. Tra il “buio” e la “luce”. Pur non prevedendo sostanziali novità, riteniamo che la nostra classe politica andrà a “modificarsi”. In “meglio” o in “peggio” non ci sentiamo d’ipotizzare. Saranno i mesi a venire a evidenziare quale sarà la situazione del bel Paese. L’importante, a nostro avviso, è non demordere e continuare nell’analisi dei fatti. Ma senza commentarli. Il “campanilismo” politico non è mai stato nelle nostre corde. Oggi ancor più che per il passato.
La Pandemia ha ridimensionato drasticamente le nostre legittime aspirazioni; ma nessuno, nel mondo, avrebbe potuto fare di più o di meglio. Il comportamento internazionale resta, in linea di massima una “copia” del nostro. Intanto, di Covid-19 si continua a essere contagiati ed anche a morire. Ogni giorni, i numeri aumentano e l’amarezza pure. Mentre il Bel Paese è in attesa degli “aiuti” UE, che non riteniamo scontati in toto, continueremo a prendere in esame le “prospettive” nazionali. Quelle che, almeno per ora, non ci sono.
Giorgio Brignola