Il cambio

Il cambio

Di Giorgio Brignola

Se si esaminano gli anni di questo nuovo Millennio, si coglie che l’ultimo periodo ha avuto una valenza ricca d’interrogativi sul futuro politico, e non solo, del Paese. Nel gennaio del 2014, dopo un breve e tribolato Esecutivo, dava le dimissioni da Presidente del Consiglio Enrico Letta (PD). Il ventidue dello stesso mese, a sorpresa, Matteo Renzi (PD) varava il suo Governo. Nel gennaio 2015, Giorgio Napolitano dava le dimissioni da Capo dello Stato. Dopo un lungo mandato iniziato nel maggio del 2006. Poi, la riforma della Legge Elettorale e la “salita” al potere di un Esecutivo di Centro/Destra che s’è presentato al popolo italiano con un “Contratto di Buon Governo” e con un Primo Ministro “indipendente”. Poi, con una “crisi” d’identità opportunistica, l’esecutivo s’è mutato nell’attuale formula di Centro/Sinistra e il Presidente del Consiglio dei Ministri è rimasto al suo posto. Non era mai capitato. Senza volerci addentrare nelle motivazioni di questi ”mutamenti”, resta che, da noi, il Parlamento non è stato più in grado di gestire una politica “seria”. I partiti, nello stesso periodo, si sono frantumati e rigenerati in modo esponenziale. Poi, è stata la volta di un Governo di Centro/Destra. Finito tra polemiche come, del resto, era prevedibile. In seguito, la pandemia. Dopo, probabili, metamorfosi politiche, l’Italia ha da ritrovare quell’equilibrio sul quale avevamo fatto conto. Ovviamente, con programmi ben differenti da quelli che ci sono stati promessi e, poi, non realizzati. Col nuovo anno, auspicando fortemente il varo di una Legge Elettorale “Seria”, le elezioni politiche anticipate sarebbero il male minore. Il futuro Esecutivo nascerà dalle drammatiche esperienze socio/economiche di questi mesi.

Giorgio Brignola

Redazione

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