La nostra idea
Di Giorgio Brignola
Sulla Legge 27.12.2001 n. 459, quella sul voto politico dei Connazionali dall’estero, nessuno scrive più. Anzi, c’è chi ipotizza d’eliminare la Circoscrizione Elettorale Estero introducendo il voto elettronico “generale”. Dato che la questione è importante, riteniamo utile evidenziare la nostra tesi. Prima della Legge 459/2001, gli italiani all’estero erano liberi di rientrare, a spese agevolate, in Patria per votare nella Circoscrizione elettorale d’originaria appartenenza. Anche ora è prevista una macchinosa operazione per rientrare in Patria con la stessa finalità. L’iter elettorale, sotto questo profilo non è mutato. Quindi, i Connazionali residenti all’estero non hanno l’obbligo di votare solo per candidati iscritti nella Circoscrizione Estero. In altri termini, è ancora operativo il diritto di scelta per il voto in Patria da comunicare, in tempo utile, al proprio Ufficio Consolare. Riassumendo, i cittadini residenti all’estero possono votare dai Paesi ospiti, per posta, solo per candidati nelle liste della Circoscrizione Estero. Gli stessi cittadini, però, possono votare per candidati italiani tornando in Patria. Con l’idea che ipotizziamo, i cittadini italiani residenti oltre frontiera potrebbero, ancora, avere il diritto di scelta; ma in modo differente. Senza nessuna comunicazione al Consolato, il diritto di voto resterebbe da manifestare per candidati presenti nelle liste della Circoscrizione Estero. Su richiesta, invece, il Connazionale potrebbe preferire di votare candidati presenti nelle Circoscrizioni nazionali; il tutto facendo riferimento all’APR (Anagrafe della Popolazione Residente). Sempre per posta. Quindi, senza dover rientrare obbligatoriamente in Patria. La rappresentatività, che è anche scelta politica, non dovrebbe dipendere dal requisito della residenza. Quella che conta è la cittadinanza. Il mantenere l’attuale condizione sul fronte del voto non avvantaggia gli italiani oltre frontiera. Quindi, anche la Legge 459/2001 può essere migliorata. Del resto, i milioni di Connazionali “altrove” intendono decidere del loro futuro politico in Patria con la possibilità di votare senza vincoli residenziali oltre confine.
Giorgio Brignola