Paese alla deriva

Paese alla deriva

Di Giorgio Brignola

D’illusioni non se ne fa più nessuno. Anche perché mancano i motivi per poterle materializzare. La crisi italiana non è solo di numeri, ma anche d’uomini. Non ci sono più politici all’altezza del ruolo. Gli effetti sono così evidenti che non ci permetteremo di differenziarli, neppure in piccola parte. Il fatto è che nessuno ha l’abilità di fare la prima “mossa”. Non a caso, già si sono profilati contrasti di percorso. Prevedere come progredirà l’Esecutivo appare impossibile; almeno per noi. Molti tasselli non sono al loro posto. In questa incertezza, però, la sofferenza nazionale s’è fatta palese. Non ci sono, tuttavia, stime avvincenti e di ciò ci crucciamo. Del resto, le decisioni “politiche” hanno un senso solo se confortate da un programma per la ripresa nazionale; ma anche dall’impegno di “farlo”. Di promesso ne abbiamo già sentite parecchie. Ma tra il dire e il fare ci sono precisi impegni politici da rispettare. Sono gli indugi che logorano, ancor più, l’orizzonte di un Paese che proprio non meriterebbe una classe politica tanto “imprevedibile”. Il nostro interrogativo d’apertura resta, di conseguenza, in tutta la sua validità. Il rischio che anche questo 2021 sia un anno di crisi socio/economica non è inverosimile. A giudicare il Paese, incastonato in un’UE molto attenta ai fatti interni dei Paesi membri, saranno gli eventi internazionali che l’Italia ha innescato senza, probabilmente, tener debito conto che l’Europa Stellata mostra parametri di giudizio assai differenti da quelli dei singoli Stati membri.

Giorgio Brignola

Redazione

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