Una donna oltre gli schemi: Miuccia Prada
Ritratti
Una galleria giornalistica di ritratti femminili legati all’Unità d’Italia. Donne protagoniste nell’economia, nelle scienze, nella cultura, nello spettacolo, nelle istituzioni e nell’attualità. Ogni settimana due figure femminili rappresentative della storia politica e culturale italiana passata e presente.
Una cosa è sicura: se Miuccia Prada non fosse esistita il made in Italy avrebbe dovuto inventarla. In molti la considerano la regina della moda italiana. Ma per capire il motivo bisogna compiere un piccolo passo indietro. Maria Bianchi, il suo vero nome, nasce il 10 maggio del 1948. Figlia di Gino Bianchi e Luigia Prada e nipote di Mario Prada, proprietario della celebre casa di moda, si tiene lontana dai riflettori. Subito dopo aver conseguito il diploma in studi classici, si iscrive all’Università di Milano per prendere la laurea in Scienze politiche. Dal carattere dirompente, entra a far parte del Partito Comunista e, tra una manifestazione studentesca e l’altra, si dedica a una delle sue passioni più forti: la recitazione al Piccolo Teatro di Milano. Nel 1978 la sua prospettiva di vita cambia: è lei a ereditare e a prendere le redini dell’azienda di famiglia, facendola diventare un impero della moda conosciuto in tutto il mondo.
La conquista delle passerelle
Il suo palcoscenico principale è New York. Nella Grande Mela ottiene il successo e i maggiori riconoscimenti. Come quello ricevuto nel 1994: il CFDA International Award per la miglior designer; oppure, nel 2000, l’Honorary Award del New Museum of Contemporary Art di New York. Inoltre, per due anni consecutivi è tra le 100 personalità più influenti al mondo del “Time”: prima nel 2005 grazie al suo spirito provocatorio e persuasivo. Poi, nel 2006, in coppia con suo marito Patrizio Bertelli, amministratore delegato dell’impero Prada. Dopo Londra e Parigi, nel 2015 arriva un riconoscimento dall’alto valore simbolico anche in Italia: cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Un veicolo contro gli stereotipi
Miuccia è sinonimo di rivoluzione, proprio come il periodo del suo debutto, gli anni ’70. Con le sue sfilate è riuscita a riscrivere la storia con ago e filo. Ha saputo comprendere il disordine vissuto in quell’epoca e l’ha espresso nelle sue creazioni innovative e abbinamenti caotici. L’eleganza che porta in passerella non è quella indotta e voluta dal pubblico. Lei cerca di andare oltre gli schemi, portando lo spettatore verso una nuova visione di “bello” e “sexy”, superando quei concetti che tanto vincolano la società e contraddistinguono, soprattutto, la figura della donna. Non c’è provocazione che Miuccia non abbia lanciato o materiale che non abbia sperimentato. Dai calzini di lana indossati con le scarpe aperte al brevetto del nylon effetto seta chiamato Pocono. Lo stile sovversivo e il continuo dialogo tra gli opposti sono i punti di forza del suo marchio. Miuccia Prada è la conferma che con la creatività, l’audacia e la determinazione è possibile raggiungere qualunque obiettivo. Perché ormai è chiaro che la sua missione nella moda italiana è scuotere le coscienze, cercando di andare oltre il prodotto. Un punto di riferimento per chi ama sperimentare. “Ciò che indossi è quello che presenti di te al mondo, specialmente oggi, quando i contatti umani sono così veloci. La moda è un linguaggio istantaneo” è una delle sue citazioni più celebri.