SudAfrica:la chiesa lancia l’allarme sulla diffusione della”variante sudafricana”del covid 19
Johannesburg – In Africa australe preoccupa il diffondersi della cosiddetta variante sudafricana del virus Sars-Cov2, responsabile della malattia Covid-19. “Siamo stati informati dal Ministero della Salute che la seconda ondata di Covid-19 sta colpendo lo Zambia”, scrive in un comunicato Sua Ecc. Mons. Patrick Chisanga, Vescovo di Mansa, Presidente della Zambia Conference of Catholic Bishops (ZCCB). “C’è un’escalation sia nel numero di casi confermati che nel numero di morti. Questa ondata di casi è ulteriormente accompagnata da un aumento della gravità della malattia che richiede il ricovero in ospedale e l’ossigenoterapia” afferma Mons. Chisanga, che aggiunge: “i nuovi contagi sono più trasmissibili e più diffusi in termini di localizzazione geografica” quindi se la “traiettoria continua, il blocco del Paese sarebbe inevitabile, con tutte le conseguenze devastanti di una situazione del genere”.
Il Jesuit Center for Theological Reflection (JCTR), dello Zambia, ha criticato il lassismo nell’attuazione delle misure anti Covid-19 che sarebbe la causa principale dell’aumento dei casi. “Quando la prima ondata di Covid-19 ha colpito lo Zambia, nel marzo 2020, siamo corsi prontamente al riparo seguendo con la massima attenzione nei primi tre mesi le linee guida per combattere il Covid-19. Abbiamo presto sviluppato familiarità con il virus poiché le statistiche hanno giocato a nostro favore con pochissimi decessi e un numero molto elevato di guarigioni”, afferma una nota del JCTR. Ma in seguito “si è creato un compiacimento e un rilassamento delle misure di precauzione e ora siamo in pericolo, poiché il Covid-19 è riemerso in Zambia con un ceppo che si sta diffondendo più rapidamente e facilmente rispetto ai ceppi precedenti”.
Anche in Sudafrica preoccupa l’aumento dei casi legati al nuovo ceppo. “Alla luce dell’attuale ondata di Covid-19 e delle restrizioni imposte dal Presidente dello Stato, nonché dell’incertezza su ciò che accadrà alla fine di questo mese, abbiamo deciso di tenere una riunione plenaria virtuale invece di riunione in presenza come previsto” ha annunciato la Southern African Catholic Bishops’ Conference (SACBC), la Conferenza che riunisce i Vescovi di Sudafrica, Botswana e Swaziland. La decisione è stata presa a causa dell’ondata di casi di Covid-19, in gran parte nella nuova variante del virus identificata in Sudafrica, che ha colpito tra gli altri, l’Arcivescovo Coadiutore di Durban, Sua Ecc. Mons. Abel Gabuza.
La nuova variante ha causato la morte di sei suore cattoliche delle Figlie di San Francesco a Port Shepstone, diocesi di Marianhill, morte in seguito complicazioni del coronavirus nel giro di una settimana, dal 10 al 17 dicembre 2020 (vedi Fides 22/12/2020). Il Sudafrica ha registrato il maggior numero di infezioni da coronavirus in Africa, avvicinandosi alla soglia di 900.000 casi, con oltre 20.000 decessi. (L.M.) (Agenzia Fides )