Il sole dentro
La natura non è sempre generosa con tutti gli esseri umani. Anche se la società ha l’orgogliosa pretesa di contenere, se non vincere, il dolore. A fronte della realtà di drammi che pongono creature innocenti ai margini della società, l’uomo continua a tentare di sconfiggere la sofferenza. Nell’incapacità di raggiungere sempre lo scopo, c’è chi preferisce non “vedere”. Da qui le case di cura ben celate tra il verde. Anche il dolore ha una sua dignità che ha da essere rispettata. L’indifferenza, le polemiche, i fatalismi non risolvono e, spesso, contribuiscono a rendere, ancora più disagevole, un percorso che potrebbe capitare a ciascuno di noi. Col Nuovo Millennio, le tecnologie socio/sanitarie si sono evolute; ma la matrice del “dolore” resta una parte della natura umana. Questa Pandemia ne è un’ennesima prova. L’importante è che l’opinione pubblica non si dimostri insensibile agli eventi infausti per l’umanità. Non bastano, quindi, i contributi economici, non sempre sufficienti, per rimuovere certi eventi. Non neghiamo, però, le oggettive difficoltà nel concretare un progetto globale in tal senso. Anche perché resta improbabile realizzarlo appieno. Infatti, quest’aspetto angosciato della vita non è solo un problema d’amore da affidare ai generosi. C’è, per di più, un preciso impegno morale e civile per tentare di garantire a tutti un’esistenza meno sofferente. Le polemiche non servono. Se tale impegno non dovesse essere compreso, guardiamo i nostri cari e riflettiamo sull’immensa felicità d’offrire loro un sorriso. Essere al servizio degli altri è un’azione importante, ma l’occasione per sentirci più utili. Tra tanta incertezza, in direzione di un futuro progettato per dividerci, più che unirci, ci sembra d’essenziale importanza porci una domanda: cosa abbiamo fatto noi per meritarci la salute e il benessere? La risposta è molto difficile. A questo interrogativo potremmo individuare una razionale risposta solo valutando, con più condivisione, la concreta dimensione del dolore umano. In sostanza, si potrebbe vivere meglio tendendo la mano a chi ne ha bisogno. Qui, la politica non ha pregio. La “mano testa” non ha bandiere, né ragioni di Stato e coinvolge l’Umanità.
Giorgio Brignola