Parigi 8 marzo 2021 : la Francia celebra le sue Marianne più importanti
Al Panthéon fino al 15 marzo l’esposizione sui volti femminili della République
In Occasione della Festa della Donna, dal 4 marzo, davanti al Panthéon
di Parigi, sono esposte 109 Marianne. La mostra, che è stata inaugurata
da Marlène Schiappa, Ministra responsabile per la Cittadinanza, vuole
omaggiare Marianna, figura simbolica della Rivoluzione francese e
della Repubblica francese, che incarna i valori fondamentali della
Francia “Liberté, égalité, fraternité”, ritratta nel celebre quadro di
Delacroix . Al Pantheon sono in mostra 109 Marianne, che incarnano i
tratti della Marianna rivoluzionaria ed eroica e tra queste : Laetitia
Casta, Brigitte Bardot, Inès de la Fressange, Mireille Mathieu. La
mostra, che si svolge Interamente all’aria aperta, rimarrà aperta fino
al 15 marzo. Manuel Valls, primo ministro francese, in merito alla
mostra, che vuole promuovere la diversità delle cittadine e a mettere
in luce i nuovi volti della Francia di oggi e di domani, ha dichiarato
: “Marianne, il simbolo della Repubblica, ha il seno nudo perché lei
nutre il popolo, non è velata perché è libera. La Repubblica è
questo”.
La mostra 109 Mariannes “promuove il sangue nuovo della République
attraverso ritratti di donne che rappresentano la Francia e la sua
diversità. Sono militanti femministe, poliziotte, francesi
naturalizzate, infermiere, medici o Miss France… Sono il volto della
Francia di oggi e di domani”. I nomi delle “Marianne” sono stati
scelti da una giuria composta dalla filosofa Elisabeth Badinter, dalla
giornalista televisiva franco-tunisina Sonia Mabrouk, dall’attrice e
scrittrice Rachel Kahn e dal disegnatore Xavier Gorce. Di seguito
alcuni dei nomi scelti : Amandine Petit, Miss France 2021 e la
seconda classificata April Benayoum, oggetto di insulti antisemiti
durante il concorso, la virologa Karine Lacombe e la colonnella
Stéphanie Duchet, direttrice del servizio di vigili del fuoco della
Creuse (unica donna in Francia); la rabbina Delphine Horvilleur e la
militante femminista Diaryatou Bah.
Christian Flammia