Il passato non ritorna
Di Giorgio Brignola
Quando, nel lontano 1961, abbiamo iniziato a occuparci dell’informazione per i Connazionali all’estero, non avremmo mai immaginato che, in 60 anni, l’Italia potesse assumere l’assetto socio/politico nel quale, ora, si trova. I “mali” del Paese sono stati individuati, ma non corretti in modo conveniente. Ora, con Draghi, l’opportunità si ripresenta. Lasciamolo lavorare. Questo Parlamento ha ancora parecchi nodi da sciogliere. I mezzi per farlo, se ci sono, non li abbiamo ancora compresi e non saranno le polemiche a dissipare le nostre incertezze. Basta con i sacrifici a fondo perduto. Meno privilegi e fuori dalla politica attiva chi non intende accettare regole comportamentali più rigorose. Da questo Esecutivo ci attendiamo delle “garanzie”. Di stonature questa nostra Italia ne ha subite anche troppe. Messi da parte gli indugi, facciamo nostro lo spirito dei Padri Fondatori della Repubblica. Questo Potere Legislativo potrebbe dare l’esempio. Ovviamente, col tempo. Oltre le polemiche, c’è l’Italia. Un Paese che non ha malinconia del passato, ma che non lo dimentica. Il rischio, ora, è ipotecare il suo futuro. E’ necessario tornare alla politica della quotidianità. Una posizione che avevamo condiviso, quando nel Paese i pregiudizi erano anomalie di pochi. Sono passati 60 anni sul nostro “fronte” dell’informazione, ma riteniamo d’aver conservato la nostra originaria imparzialità. Almeno due generazioni hanno ceduto il posto all’attuale. Il posto ma, forse, non gli ideali.
Giorgio Brignola
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