L’emergenza
Di Giorgio Brignola
Alle porte della Primavera, in Italia non esiste più un contraddittorio politico coerente. Sussiste solo un Esecutivo che tenterà di “tamponare” l’emergenza, non solo sanitaria, in un Paese che di problemi ne aveva già molti. Quando sarà superata la battaglia sul partito fronte salute, il “meccanismo” dei partiti, forse, riprenderà le sue funzioni. Nessuna formazione politica, ora, potrebbe esporsi più di tanto. Quando la scienza di governo tornerà attiva, la minaccia al “Coronavirus” sarà stata vinta. Ma sarà a un “livello”comportamentale totalmente differente; questa pandemia ci ha imposto una disciplina prima improponibile. Mentre attendiamo gli effetti vaccinali, il Paese dovrà affrontare una situazione economica disastrosa e l’evolversi del contesto socio/politica nazionale ne seguirà, inesorabilmente, le sorti. E’ una pregiudiziale che abbiamo preferito riportare perché da noi non ci si dimentichi dei ruoli di una politica “verace”. Altri aspetti polemici che non qualificano, almeno efficacemente, sono finiti all’alba di questo 2021. Insomma, la “polemica” non sarà più una risposta politica ai problemi di un’Italia in spiccata regressione. Col tempo, andremo a verificare se, dopo l’emergenza sanitaria, si riuscirà ad evitare quella economico/sociale. Anche perché non potranno mai esserci “vaccini” per radicarla. Del resto, lo “status” della nostra politica non potrebbe neppure essere una sorta di terapia per tentare di frenare la nostra involuzione.
Giorgio Brignola
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