Italia e Germania :ora più vicine
di Paolo Pagliaro
La Germania è il principale partner commerciale dell’Italia, il primo cliente e il primo fornitore. L’interscambio è superiore a quello con Stati Uniti e Cina messi insieme. Nell’anno del coronavirus c’è stato ovviamente un rallentamento delle attività e dunque degli scambi, ma non nei settori chiave dell’industria. La siderurgia, per esempio, ha aumentato di oltre il 50% le vendite a clienti tedeschi, arrivando a fatturare 8 miliardi e mezzo di euro. Sono cresciute del 5,7% anche le esportazioni dell’agroalimentare e dell’1% quelle del settore chimico-farmaceutico. Questi dati, diffusi ieri dalla Camera di Commercio Italo-Germanica, fotografano la robustezza di una partnership che la pandemia sembra aver rafforzato.Con Berlino non ci scambiamo solo merci ma anche ricette politiche, come quelle che illustra al Sole 24 Ore il professor Achim Truger, consigliere economico di Angela Merkel, convinto che nel nome del pragmatismo fiscale la Germania e l’Europa non torneranno più all’austerità di bilancio. Domani esce un libro intitolato “Italia e Germania”, dedicato alla storia fittamente intrecciata dei due paesi. Per Bollati Boringhieri lo hanno scritto Flavio Valeri, Federico Niglia e Beda Romano, che in Germania hanno vissuto a lungo e ora condividono l’impegno a combattere gli stereotipi che inducono molti italiani a rimproverare i tedeschi di essere rigidi, miopi, egoisti e anche prevaricatori. E molti tedeschi a descrivere l’Italia come un paese inaffidabile e irriformabile, opportunista e sleale. Hanno torto gli uni e gli altri e il libro spiega perché.
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