Comites Svizzera a Draghi: Più attenzione agli italiani all’estero
“Ci teniamo a presentarle disappunto e amarezza per non aver nominato nella sua compagine un sottosegretario che rappresenti i nostri interessi. Siamo convinti del fatto che, chi non vive la realtà degli italiani all’estero ha una sensibilità diversa da chi vive fuori dal nostro Paese”. È quanto si legge in una lettera del coordinamento dei Comites della Svizzera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi. I presidenti dei Comites della Svizzera, “in rappresentanza della comunità italiana nella Confederazione Elvetica, che costituisce la terza comunità più numerosa all’estero, hanno preso atto della formazione del suo governo e Le formulano i migliori auguri per la realizzazione del programma presentato alle Camere”, si legge ancora nella lettera firmata da Nella Sempio (Comites di Basilea), Mariachiara Vannetti (Comites di Berna e Neuchâtel), Oreste Foppiani (Comites di Ginevra), Grazia Tredanari (Comites di Losanna), Silvio Di Giulio (Comites di Lugano), Sergio Giacinti (Comites di San Gallo), Luciano Alban (Comites di Zurigo). I presidenti dei Comites ricordano che “con le prime elezioni svolte nella circoscrizione estero, nel 2006, i nostri connazionali sono stati rappresentati da un Ministro per gli italiani nel mondo ed ora, la nostra comunità, rappresentativa del 9,1% della popolazione italiana (solo quelli iscritti all’AIRE), non ha nemmeno un Sottosegretario. Siamo di fronte ad una situazione paradossale difficilmente giustificabile in un periodo emergenziale a livello planetario”.
“A lei che ha maturato un’esperienza internazionale – proseguono rivolgendosi a Draghi -, chiediamo che durante il suo mandato ci sia più attenzione verso questa parte dell’Italia, che vuole fare la sua parte, ma che vuole contare ed essere considerata. Ci rivolgiamo a lei e a tutte le forze che compongono il suo governo per intraprendere soluzioni urgenti su alcune questioni che da tempo attendono risposte e riforme: la fiscalità, la semplificazione della pubblica amministrazione nella rete diplomatico-consolare e le riforme della rappresentanza degli italiani all’estero”. Nella lettera viene sottolineato che “ad un aumento costante degli espatri corrisponde una costante riduzione del personale nei Consolati, che compromette l’erogazione di servizi indispensabili per le comunità all’estero. Alle forze politiche rappresentative del suo governo chiediamo di realizzare la riforma della legge che istituisce i Comites e il CGIE per dare loro più strumenti e rafforzarne compiti e funzioni”. “Tra le incombenze che ricopre in questo particolare e difficile momento per l’Italia, c’è anche il destino degli italiani all’estero e le formuliamo i migliori auguri di successo personali e la forza di raggiungere importanti traguardi per l’Italia intera”, concludono i presidenti dei Comites della Svizzera.
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