Renato Casaro l’ultimo cartellonistica del cinema
FRA TREVISO, ROMA E HOLLYWOOD
La mostra “Renato Casaro. L’ultimo cartellonista del cinema. Treviso, Roma, Hollywood” e con essa anche l’apertura del nuovo Museo Nazionale Collezione Salce sono rinviati al 12 giugno. La decisione di spostare alla seconda settimana di giugno il grande doppio evento trevigiano è stata assunta congiuntamente dalla Direzione regionale Musei Veneto e dal Comune di Treviso.
La motivazione del rinvio è a tutti evidente: “abbiamo voluto individuare una data che verosimilmente possa essere realistica”, sottolinea il direttore regionale Musei Veneto, Daniele Ferrara. “Causa Covid, mostra e nuovo Museo non hanno potuto aprire il 5 dicembre dello scorso anno, come era inizialmente previsto. L’apertura è quindi stata ri-fissata per il 28 marzo prossimo, ma ancora non sarà possibile. A questo punto, il 12 giugno contiamo possa essere una data realisticamente praticabile”. A mostra dovrebbe poi proseguire sino al 30 settembre.
“Non vediamo l’ora di poter inaugurare una mostra celebrativa del genio di Casaro che, ne siamo certi, farà sognare il pubblico”, dichiara il sindaco di Treviso, Mario Conte. “La sezione della mostra in Santa Caterina è perfettamente allestita, così come il catalogo generale è pronto alla stampa. Il rinvio a giugno vuole garantire la giusta continuità a “Treviso, Roma, Hollywood” che vuole essere il motore del rilancio all’insegna della bellezza fra cartelloni e grandi personaggi che hanno segnato, divertito ed emozionato intere generazioni”.
Decisione condivisa anche dal direttore del Nuovo Salce, Chiara Matteazzi. “La sezione della mostra prevista al San Gaetano”, afferma, “è pronta. Al nuovo Santa Margherita siamo alla fase delle pulizie a conclusione del cantiere interno. L’allestimento fisico dei questa terza sezione della mostra avrebbe potuto concludersi in una settimana. In modo da rispettare, in scioltezza, l’apertura prevista per il 28 di questo mese”.
“Nei prossimi due mesi non resteremo comunque con le mani in mano. Continueremo con il trasferimento della Collezione Salce nei nuovi depositi tecnologici al Santa Margherita, operazione che richiederà comunque molti mesi per essere completata, senza tuttavia interferire in alcun modo con l’attività espositiva in programma in quella sede. Non si tratta “solo” di trasferire circa 50 mila manifesti”, chiarisce l’architetto Matteazzi. “Ciascuno di essi va esaminato, anche ai fini conservativi, ne va decisa la collocazione e la microcippatura, per consentirne l’immediata ricerca attraverso il nuovo sistema computerizzato messo a punto all’interno del caveau creato nel cuore dell’ex Chiesa. Questo ciclopico trasloco di materiali così fragili e preziosi richiede tempi lunghi, controlli precisi su ciascun manifesto e l’inserimento nel sistema di ricerca”.
“Per completare questo trasferimento avevamo preventivato un periodo di almeno un anno, una volta ultimati i lavori. L’operazione, che è già stata avviata, è condotta in massima sicurezza e, salvo intoppi, l’intera Collezione potrà trovare collocazione in Santa Margherita entro la fine del ‘22. Da quel momento sarà completamente attivo il più tecnologico museo dell’affiche al mondo”, aggiunge il direttore Ferrara.
Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, ente che ha contribuito alla realizzazione della mostra, sottolinea come “il rinvio dell’evento dedicato a Renato Casaro sia uno dei tanti effetti che le restrizioni legate alla pandemia hanno prodotto anche nel mondo della cultura. Ma fortunatamente l’appuntamento è soltanto rinviato. La sua apertura nella nuova data sarà un’occasione ancora più importante perché come siamo certi che da questa crisi ne usciremo, siamo anche certi che quel giorno sentiremo più forte il bisogno di ritrovarci e, dopo questa lunga pausa forzata, tornare a riconoscerci nel bello di ogni espressione artistica. Per il nostro Veneto, e Treviso in particolare, sarà anche un’ulteriore consacrazione a riferimento internazionale per l’arte del manifesto: come sede della Collezione Salce, una delle più grandi al mondo, e come terra di uno dei maggiori cartellonisti cinematografici che ha lavorato al fianco dei più famosi registi. Una vera arte nell’arte quella di Casaro, che”, conclude Zaia, “con un solo colpo d’occhio anticipava al grande pubblico le emozioni del film che avrebbe visto in sala”.