Gianni Rodari raggiunge le coste degli Stati Uniti con ‘Telephone Tales’
DI MARIA SOLE ANGELETTI
“In Italia tutti conoscono Gianni Rodari, uno dei più amati autori di testi per l’infanzia. Negli Stati Uniti è invece uno sconosciuto e lì, mentre era in vita, nessuno dei suoi trenta libri è mai stato pubblicato. Ora le cose però sembra stiano cambiando e, in occasione del centenario della sua nascita, una piccola e intraprendente casa editrice di Brooklyn, Enchanted Lion, ha pubblicato la prima edizione completa in inglese di Favole al telefono, tradotta da Anthony Shugaar e illustrata da Valerio Vidali”.
È quanto scrive Maria Sole Angeletti, commentando la pubblicazione del capolavoro di Rodari oltreoceano, in un articolo pubblicato oggi da La Voce di New York.
“Finalmente, anche se con decenni di ritardo, i lettori anglofoni possono scoprire perché questo scrittore sia tanto celebrato e amato in Italia, grazie al lavoro di Claudia Bedrick, editrice e caporedattore di Enchanted Lion Books, che attraverso l’amore per il suo mestiere riesce a donare tante vite ai libri illustrati di tutto il mondo con la loro pubblicazione. “Ho attraversato gli oceani per trovare nuovi autori e vecchi tesori da condividere con la nuova generazione di lettori”, dice.
E così per la pubblicazione negli Stati Uniti di Favole al Telefono a gennaio la sua casa editrice ha vinto il Mildred L Batchelder Award dell’American Library Association e, a quanto sembra, quello di Rodari è anche stato tra i libri più donati alle biblioteche nell’ambito del progetto annuale “Why I read”. “Cerchiamo di dare ai bambini libri che li aiutino a sentire che questo mondo, che condividiamo con tutta la sua sorprendente e meravigliosa complessità”, dice Bedrick, “è casa nostra”.
L’arrivo negli Stati Uniti di Gianni Rodari, nato a Omegna, in Piemonte, il 23 ottobre del 1920, sembra quindi aver lasciato il segno. Fu insegnante e giornalista, ma ottenne grande successo e ammirazione con le sue opere per l’infanzia, che furono tradotte in moltissime lingue con esclusione di quella inglese, tranne che per qualche rara pubblicazione nel Regno Unito.
Edizioni che, peraltro, oggi hanno un valore proibitivo sul mercato. Una copia con copertina rigida del 1976 di Novelle fatte a macchina, Amazon la propone a 967 dollari più spese di spedizione.
Nella sua carriera, Gianni Rodari compose in tutto una settantina di opere per l’infanzia, che sono molto amate ancora oggi: le idee per le sue novelle, poesie e filastrocche spesso nascevano proprio dagli incontri con cui presentava le sue opere in giro per le scuole e si staccava dal repertorio spesso ancora ottocentesco dei testi per l’infanzia più diffusi e usati, trattando anche cose quotidiane più moderne e meno infantili.
Fin dai primi anni di insegnamento, non smise mai di pensare all’educazione dei bambini, dedicando all’argomento tesi, conferenze e interviste. I bambini secondo lui non imparano infarcendogli la testa di cose, ma attraverso la loro libera espressione, che può nascere da un’idea o da una parola, elaborando la curiosità per lasciare spazio alla creazione di qualcosa di nuovo.
Il suo interesse all’educazione era legato alla povertà che aveva conosciuto durante l’infanzia: suo padre era un fornaio che morì quando Gianni Rodari aveva solo 9 anni e subito da adolescente per aiutare la famiglia iniziò a insegnare alle scuole elementari della sua zona.
Era per lui estremamente importante che i suoi alunni frequentassero la scuola e che sviluppassero l’immaginazione. Fu proprio grazie alla sua esperienza con l’insegnamento e con i bambini che riuscì ad attirare l’attenzione degli adulti, che lo riconoscevano come un autore di qualità e un grande educatore, capace di stimolare la fantasia parlando di cose quotidiane. Se la realtà infatti aiuta a ricordare cosa sia davvero importante, la fantasia è essenziale per vivere meglio.
L’opera Favole al telefono, pubblicata per la prima volta dalle edizioni Einaudi nel 1962 e oggi disponibile nelle librerie americane, è una raccolta di fiabe nate “dallo scontro occasionale di due parole e da errori di ortografia”.
L’Istituto Italiano di Cultura di Washington DC ne ha anche ricavato una serie di video, presentati durante la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo. Il traduttore, Antony Shugaar, ha scelto di rispettare al massimo la lettera del testo italiano di Rodari, cosicché nel testo destinato al pubblico americano è inalterata l’onomastica parlante dei personaggi e la geografia italiana delle favole.
“A meno che le storie non siano ambientate fuori dall’Italia, non riesco a immaginare perché i nomi non dovrebbero essere italiani”, dice Shugaar. Le favole di Rodari offrono sempre una soluzione, contengono un insegnamento e incuriosiscono i bambini. “Abbiamo più che mai bisogno dei valori di Rodari, che ci richiamano a non perdere la speranza di cambiare il mondo e capovolgerlo, finché non avremo un’umanità compassionevole”, dichiara Jack Zipes, professore emerito di letteratura comparata all’Università del Minnesota.
La politica di Rodari attraverso il suono delle parole è estremamente significativa, come in Lettera ai bambini, tratta da Parole per giocare, che in originale recita:
È difficile fare
le cose difficili:
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini imparate a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare al sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi.
Questo è un momento difficile per essere un bambino, il mondo è dolorosamente opaco in questa pandemia amara. Ci sono, però, libri che aiutano a fare provvista di ottimismo e fiducia per sfidare la vita. Proprio come quelli di Gianni Rodari, che finalmente non hanno più confini linguistici e geografici”