Sei Regioni passano in arancione, la Sardegna va in rosso
Quattro Regioni in rosso, le confermate Campania, Puglia e Val d’Aosta e la novità Sardegna, tutte le altre in arancione, comprese Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana e Calabria che dovrebbero scendere dal rosso alla fascia con minori restrizioni. Sono queste le indicazioni emerse dai nuovi dati di monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. Restano però in rosso le province di Firenze e Prato.
La Sardegna, a quanto si apprende, passerebbe in rosso per via di un indice Rt schizzato negli ultimi giorni sopra la soglia di 1,25: non a caso è stata nelle ultime settimane, seguite all’esperimento della prima (e finora unica) zona bianca, tra le Regioni con gli aumenti più consistenti (fino al +92% di media mobile settimanale), con diversi focolai.
Mentre la Calabria dovrebbe tornare dal rosso all’arancione proprio grazie a un Rt che sarebbe tornato sotto la soglia dell’1,25 già da una settimana. Infine Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana tornano in arancione grazie all’incidenza scesa sotto i 250 casi settimanali per diecimila abitanti. A differenza di Puglia (258) e Val d’Aosta (416), che infatti restano in rosso con la Campania, che dovrà comunque aspettare almeno un’altra settimana con un Rt sotto 1,25, essendo stata “retrocessa” in rosso solo 7 giorni fa.
Nell’ultima settimana “si osserva una diminuzione del livello generale del rischio, con quattro Regioni (Liguria, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta) che hanno un livello di rischio alto”. E’ quanto si legge nella bozza del report settimanale di monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità.
Quindici Regioni hanno una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e una Regione (Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno una classificazione di rischio basso.
Quanto all’indice Rt, in lieve calo a 0,92, mentre 8 Regioni sono ancora su un valore superiore a 1: Basilicata, Campania, Liguria, Puglia, Sardegna (con il valore più alto, schizzato a 1,54, ben oltre la soglia di 1,25 che fa scattare la zona rossa), Sicilia, Toscana e Val d’Aosta.
Tra queste, due Regioni (Sardegna e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Sei Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.
Ancora in discesa, anche se lenta, l’incidenza dei casi Covid in Italia. “Per la terza settimana consecutiva l’incidenza scende lentamente – 210,8 per 100.000 abitanti (29/03/2021-04/04/2021) vs 232,74 per 100.000 abitanti (22/03/2021-28/03/2021), dati flusso ISS – restando quindi elevata e ancora ben lontana dai livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti”.
Rimane alto ed in aumento il numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: 15 Regioni contro le 14 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva (41%) ed in aree mediche (44%) a livello nazionale rimangono al di sopra la soglia critica.
Secondo il report, “il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri, l’incidenza ancora troppo elevata e l’ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità richiedono l’applicazione di ogni misura utile al contenimento del contagio”. Viene, inoltre ribadito che “è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie”.