La sicurezza ambientale, sanitaria ed alimentare e la lotta alle ecomafie
Il corretto ciclo di recupero dei rifiuti e loro possibile seconda vita, ripercussioni sulla sicurezza ambientale, sanitaria ed alimentare, transizione verso un’economia circolare, l’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti attraverso la minimizzazione delle quantità che pervengono in discarica, bonifica e la messa in sicurezza delle discariche esistenti, la bonifica e la messa in sicurezza delle discariche abusive e dei cosiddetti siti orfani, riduzione dell’’impatto sul territorio degli inquinamenti, il risanamento delle aree critiche, controlli sugli impianti di gestione dei rifiuti, prevenzione e contrasto del traffico delle ecomafie.
Sono questi i temi trattati nel corso dello speciale di approfondimento Monitor che il prefetto Francesco Tagliente e l’Ing. Paolo Ghezzi nella veste di delegati nazionali alle relazioni istituzionali e all’Ambiente dell’Associazione Nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Ancri) hanno organizzato grazie alla disponibilità dell’Editore Giovanni Sciscione e del Direttore Generale di Italia7 e regista del programma Fabrizio Manfredini.
Nel corso della trasmissione, condotta da Gaetano D’Arienzo, il Prefetto Francesco Tagliente, ha chiarito che Il progetto “itinerari della sicurezza” avviato dall’ANCRI, insieme con l’ANFP, rientra nella più ampia campagna di comunicazione: “Viaggio tra i valori e i simboli della Repubblica” e “Decoro del Tricolore” con momenti di pubbliche riflessioni sui i grandi valori richiamati dalla Costituzione repubblicana. Per parlare e promuovere la cultura della sicurezza condivisa declinata alle emergenze del momento – ha proseguito Tagliente – l’ANCRI fa tappa virtuale nelle varie città e sui vari territori interessati dall’emergenza del momento, con una sua squadra di insigniti che, coniugando il sapere del mondo accademico e della ricerca con quello operativo dei massimi esperti del settore, provano a dare risposte sinergiche alle domande della gente.
Sul tema della cultura della sicurezza condivisa in materia ambientale, sanitaria ed alimentare – ha aggiunto Tagliente – i cittadini chiedono di essere garantiti nel diritto alla sicurezza della salute e gli operatori economici, i titolari delle attività commerciali ed imprenditoriali rivendicano il diritto alla difesa e protezione della economia legale per poter investire ed operate sul territorio senza timore di subire condizionamenti ambientali o una concorrenza sleale.
A fronte di queste richieste le istituzioni, le amministrazioni, gli enti istituzionali hanno il dovere di promuovere ogni consentita iniziativa legislativa, amministrativa ed operativa per garantire una risposta il più rispondente possibile alle aspettative.
Sull’azione di contrasto alle mafie il Prefetto Francesco Tagliente, rispondendo ad una domanda del conduttore Gaetano D’Arienzo “se da prefetto di Pisa dal 2012 al 2014 aveva percepito il pericolo infiltrazioni mafiose in Toscana, ha risposto che “conoscendo la realtà economica della Toscana, (avendo fatto il Questore a Firenze per ben 3 anni e mezzo), quando è arrivato a Pisa, una delle sue prime attenzioni professionali è stata proprio quella della difesa e protezione della economia legale. Dopo appena 16 giorni dal suo insediamento ha chiesto e ottenuto l’istituzione di un desk antimafia preso la Procura Distrettuale di Firenze, in analogia a quanto già fatto a Roma due anni prima nel 2011.
Finalità di quel tavolo – ha precisato Tagliente – era quello di consentire di raccogliere valutare anche “i sentito dire, i parlottii, i pettegolezzi, i chiacchiericci” ritenuti insufficienti per una informativa di reato.
Questo naturalmente risale a 8 10 anni fa – ha sottolineato l’ex Prefetto di Pisa – nel frattempo sono cambiate tante cose anche dal punto di vista normativo. Peraltro sono stati istituiti nuovi organismi come il Servizio Centrale Anticrimine, diretto dal Dirigente Superiore della Polizia di Stato Giuseppe Linares, che si occupa della lotta economica alle mafie, coordinando tutte le attività di prevenzione e sequestro dei beni da parte dei Questori, E recentemente Ministero dell’Interno è stato istituito anche l’Organismo Permanente di Monitoraggio chiamato a fare una ricognizione e prevenzione a tutto campo dell’infiltrazione mafiosa nell’economia.”
l’ing. Paolo Ghezzi, responsabile scientifico del Master in Gestione e controllo dell’Ambiente: economia circolare e management efficiente delle risorse (GECA) alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha evidenziato che il “sistema italiano nella gestione dei rifiuti, sia urbani che speciali, è generalmente trasparente e virtuoso anche se non è esente da storture e rischi di malagestio. Per questo è necessario intensificare gli sforzi per preservare la parte sana dell’imprenditoria del settore e che ne è sicuramente parte maggioritaria.
Per quanto riguarda i rifiuti urbani, a fianco di un’azione preventiva e di controllo puntuale da parte dei soggetti istituzionali è evidente la necessità di colmare il gap impiantistico che ancora caratterizza parte del nostro Paese anche al fine di raggiungere gli obiettivi di recupero imposti dall’Europa e limitare gli smaltimenti in discarica. Mancano, infatti, ancora diversi impianti ricollegabili al ciclo di gestione dei rifiuti urbani che risultano indispensabili per una corretta valorizzazione delle frazioni merceologiche raccolte in modo differenziato: in primis impianti di valorizzazione della frazione organica.
Il recupero di materia -uno dei pilastri del pacchetto “economia circolare” – è prassi già ampiamente diffusa, anche per i rifiuti speciali ma esistono ampi spazi di intervento per prevenire gestioni poco virtuose sia nel settore pubblico, in particolare dei rifiuti indifferenziati, che in quello privato.
La gestione dei rifiuti è certamente un settore economicamente rilevante che, al pari di altri, può generare attenzioni indesiderate da cui la parte sana del sistema imprenditoriale deve prendere le distanze sapendo di dover mettere al centro del proprio operato la qualità, la trasparenza e il rispetto delle regole. Resto, comunque convinto, che il sistema nel suo complesso abbia anticorpi sviluppati per prevenire, accertare e reprimere le distorsioni messe in atto anche dalla criminalità organizzata ed auspico che il Paese, anche alla luce degli investimenti previsti nel settore della circolarità dal PNRR, possa incrementare le risorse umane dedicate al controllo e la loro professionalità.”
Nel corso della trasmissione sono intervenuti il vice direttore del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini, il dott. Carlo Corazza responsabile e portavoce del Parlamento europeo in Italia, il Prefetto Stefano Laporta presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, il Generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà commissario straordinario di Governo per la bonifica delle discariche abusive, il Generale della Guardia di Finanza Ignazio Gibilaro comandante interregionale dell’Italia meridionale, il Dirigente superiore della Polizia di Stato Giuseppe Linares Direttore del Servizio Centrale Anticrimine che si occupa della lotta economica alle mafie, il sindaco del Comune di Bracciano Armando Tondinelli, l’Ing. Valeria Frittelloni responsabile del Centro Nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare dell’ISPRA, l’Ing. Daniele Fortini Presidente di Reti Ambiente SPA gestore unico del ciclo rifiuti dell’ATO costa (Pisa, Livorno, Massa Carrara e Lucca), il dott. Giuseppe Sardu Presidente di Acque Spa un’azienda estesa in 55 Comuni in cinque aree provinciali.
Il Presidente dell’ANCRI Tommaso Bove dopo aver ascoltato con particolare interesse e ammirazione gli autorevoli relatori molti dei quali soci ANCRI ( Ing. Paolo Ghezzi, Prefetto Francesco Tagliente, Generali Ignazio Gibilaro e Giuseppa Vadalà) ha ringraziato l’editore il direttore generale e il conduttore della trasmissione per aver ospitato un momento di riflessione così importante per la salute dei nostri concittadini, argomento peraltro espressamente previsto tra le finalità statutarie dell’ANCRI. “Mi sento privilegiato – ha concluso il presidente Tommaso Bove – di condividere temi di così alto spessore sociale con rappresentanti di vertice delle nostre istituzion