Lingua italiana e italofonia

Lingua italiana e italofonia

Un ponte con l’Albania a cura di Daniela Piesco (https://www.progetto-radici.it/2020/11/10/un-ponte-con-lalbania/)

L’area della lingua italiana e/o dell’italofonia designa l’insieme dei paesi e delle persone che parlano l’italiano come:lingua madre (L1) o lingua ufficiale;seconda lingua (L2).

l’Albania è da sempre un Paese che ama le lingue straniere,ma qual’è quella più amata e studiata?

Lo studio delle lingue straniere ,in ogni paese, é il modo migliore per conoscere la cultura e la tradizione di un Paese .

Studiare una lingua non significa solo imparare la grammatica e il vocabolario, ma anche conoscere la cultura e la tradizione ad essa collegata.

La risposta alla domanda è l’italiano .

Ció , grazie all’influenza che la televisione italiana esercita da tanti anni nella terra delle aquile.

Invero appare difficile trovare un albanese che non capisca almeno un poco di italiano.

Gli esponenti della cultura italiana, considerati di riferimento per i giovani albanesi ,includendo anche cinema, musica e sport, sono Michele Placido , Albano e Romina.

Delle nuove generazioni possiamo trovare Laura Pausini e, nello sport, Gianluigi Buffon, simbolo della sana cultura sportiva, fatta di successi ottenuti con sacrificio e costanza.

Ma se vogliamo proprio parlare di quella cultura fatta sui libri, non si può non citare il compianto Umberto Eco, i cui libri sono riferimenti molto importanti .

Uno dei suoi libri più famosi, ‘Il nome della rosa’, è tradotto in albanese con il titolo ‘Emri i trëndafilit’.

Tra i giovani scrittori italiani, il più amato è sicuramente Roberto Saviano, che tratta temi molto complessi della società italiana.

L’italiano è la seconda lingua per gli albanesi, che da sempre incrociano la loro storia con la Penisola.

Insegnare l’italiano in Albania non significa insegnare una lingua straniera L2, come il tedesco, l’inglese o il russo, ma insegnare le regole di una lingua che è la seconda lingua degli albanesi.

Significa insegnare quella lingua che tanto ha dato all’umanità, la lingua con la quale hanno parlato i grandi della letteratura italiana da Dante a Manzoni fino ai nostri giorni.

Significa fat conoscere i Nobel del ‘900 e gli autori famosi del 2000.

Dopo gli anni ’90 fiorirono anche in Albania tanti libri di testo, alcuni da autodidatta, altri libri veri e propri di base ,di autori italiani e albanesi, alcuni anche professori universitari.

Arrivarono anche cassette e cd in dotazione, arrivó l’internet e tanti siti, ma un pilastro non cambierà mai, l’insegnante e il suo ruolo fondamentale in quanto attore e fattore indispensabile in classe.

I mezzi a disposizione non mancano, anzi sono innumerevoli, ma oggi si osserva un calo di desiderio e interesse da parte degli studenti stessi.

Questo calo si spiega con il fatto che le esigenze della società stessa nei confronti della scuola sono calate.

Certamente anche lo studio delle lingue straniere ne risente.

Una ricerca sull’italiano a scuola e all’università ha visto in ascesa il grafico del desiderio allo studio.

Agli inizi degli anni ’90, malgrado la povertà economica bussasse a quasi tutte le porte, la voglia di studiare era tanta e i migliori studenti, confrontandoli dopo 30 anni, erano effettivamente i più meritevoli.

Oggi la situazione economica è un po’ migliorata, ma il grafico del desiderio allo studio è ai minimi storici.

La qualità della scuola si rispecchia nella stessa società.

La società di oggi , quella della selezione e competizione , è lontana dagli studi fatti in Italia da famosi professori ,tra cui Freddi, Danesi, Titone e il grande studioso di didattica Balboni, nonché dai loro libri .

L’albanese un idioma appartenente al ceppo delle lingue indoeuropee

Come potrete facilmente immaginare, la lingua ufficiale dell’Albania è per l’appunto l’albanese, un idioma appartenente al ceppo delle lingue indoeuropee.

Secondo la tesi oggi prevalente tra gli albanologi, che dibattano da tempo sull’origine e sullo sviluppo della lingua albanese, questa deriverebbe dall’antico illirico.

Tale era la lingua parlata dalla popolazione indoeuropea che, nel XII sec. a.C., abitava i Balcani occidentali, e dalla quale discenderebbero gli odierni albanesi.

L’albanese perciò ha origine antichissime, tanto da essere considerata da taluni glottologi, la madre delle cosiddette lingue morte, greco e latino.

La prima testimonianza scritta dell’albanese è una formula battesimale del 1462 ,fino a quel momento infatti la lingua albanese era sempre stata tramandata solo verbalmente .

Mentre il primo libro è il Messale di Gjon Buzuku del 1555, ovvero una traduzione delle parti essenziali di una messa cattolica.

Da questo documento prese vita un lungo processo di elaborazione di un sistema ortografico, che venne tuttavia rallentato, ed osteggiato dalla dominazione turca in Albania, che imponeva nelle scuole l’insegnamento dell’arabo e del turco.

Solo a fine ‘800, grazie al lavoro di studiosi, ecclesiastici e intellettuali del tempo, vennero pubblicati i primi manuali scolastici e testi letterali.

Successivamente, nel 1887, venne aperta la prima scuola di lingua albanese nella città di Korça.

All’albanese originario, vennero così aggiunti caratteri di matrice latina, greca e cirillica, in modo tale che potesse finalmente diventare una lingua da insegnare, imparare e scrivere.

Dovete sapere anche che la lingua albanese ha due dialetti principali, il ghegh, che viene parlato nel nord del Paese, e il tosk, usato nel sud.

La versione dialettale di Elbasan, città dell’Albania centrale, fa da cerniera tra i due dialetti e funge da base per l’albanese standard.

Se non stupisce che l’albanese sia la lingua ufficiale anche di Kosovo e Macedonia, è singolare invece osservare la presenza di varianti della lingua albanese nel nord della Grecia e soprattutto in Italia meridionale

Lí sopravvivono ancora oltre cinquanta comuni arbëreshë, abitati dai discendenti degli antichi albanesi!

Rafforzare l’insegnamento della lingua italiana, come prima lingua straniera, nel sistema scolastico albanese

Rafforzare la promozione dell’insegnamento della lingua italiana, come prima lingua straniera, nel sistema scolastico albanese è l’obiettivo del nuovo Memorandum d’Intesa sul Programma “Illiria”.

Esso è stato siglato di recente all’ambasciata italiana a Tirana dalla Ministra dell’Istruzione, dello Sport e della Gioventù, Evis Kushi, dalla Ministra dell’Economia e delle Finanze, Anila Denaj, e dall’Ambasciatore Fabrizio Bucci.

Con tale intesa, l’Albania assume l’impegno di favorire la diffusione dell’insegnamento dell’italiano a livello pre-universitario.

L’Italia, dal canto suo, continuerà a sostenere lo sviluppo dell’insegnamento dell’italiano con l’erogazione di contributi a favore dei docenti albanesi d’italiano e con materiale didattico per le biblioteche ed i laboratori delle scuole “Illiria”.

L’Italia continuerà a contribuire alla formazione dei docenti albanesi d’italiano attraverso l’Ufficio istruzione e formazione dell’Ambasciata d’Italia a Tirana e l’Istituto Italiano di Cultura di Tirana.

In tal modo si confermerà l’impegno costante italiano a integrare con progetti innovativi e iniziative culturali il curricolo tradizionale di insegnamento.

Il protocollo del programma Illiria,rinnovatosi per la terza volta,risulta essere uno strumento fondamentale che disciplina l’insegnamento dell’italiano nelle scuole albanesi.

La lingua italiana rappresenta uno strumento importante per aprire una finestra sul mondo.

Invero grazie al Programma Illiria nel corso degli anni sono stati formati non solo i giovani albanesi, ma anche i docenti di italiano.

“Il nostro obiettivo – ha aggiunto Bucci – è quello di potenziare l’insegnamento della lingua italiana in Albania, portando quindi l’italiano nelle scuole professionali albanesi.”

L’ italiano, infatti, deve essere uno strumento utile che consenta, ai giovani ragazzi albanesi che si diplomano nelle varie discipline professionali, di trovare lavoro.

L’Italia ,del resto ,rimane il primo partner commerciale dell’Albania e un terzo degli scambi dell’Albania avviene con il nostro Paese.

Ci sono quasi 3 mila aziende italiane che lavorano in Albania dando lavoro a decine di migliaia di persone.

Anche e soprattutto per questo l’italiano è importante.

Daniela Piesco Vice Direttore Radici

Www.progetto-radici.it

Redazione

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