L’Enit apre l’archivio storico del turismo italiano
Enit apre al pubblico l’Archivio storico del turismo italiano. Da oggi sarà infatti visibile a tutti l’inestimabile patrimonio culturale dell’Ente nazionale del Turismo italiano. Oltre 100mila tra diapositive, manifesti e foto digitalizzate e in continuo aggiornamento a mano a mano che riaffiorano i reperti.
L’Agenzia Nazionale del Turismo va ora alla ricerca anche dei beni non censiti nella disponibilità invece delle collezioni d’arte dei privati e delle gallerie. In occasione del lavoro di riordino del maestoso archivio verrà realizzato il recupero dei manifesti artistici che purtroppo negli anni sono andati dispersi. Un vero e proprio censimento di tutte le opere presenti oggi sul mercato che Enit commissionò e produsse tra gli anni ’20 e gli anni ’70 in linea con la propria mission: la promozione dell’Italia all’estero.
In una relazione sulle attività di Enit del 1920 si legge che: “Utile mezzo di efficace propaganda generale sono i cartelli artistici costituenti una meravigliosa serie di visioni delle località più pittoresche del Paese. Essi illustrano per opera di artisti lodati, tutta l’Italia, dal nord al sud, nella sua poesia naturale e nello splendore delle sue arti”.
Lo storico ente detiene fisicamente parte di questi manifesti. Molti invece sono finiti nei canali di vendita del mercato privato. Così l’apertura dell’archivio al pubblico diventa anche un’occasione per ricostruire la grande produzione cartellonistica dell’Agenzia, di proprietà o per commissione, culminando nella costituzione di un archivio unico centralizzato che racconti la storia dell’Italia attraverso il suo patrimonio culturale.
L’attività in corso si inserisce nell’ambito dell’ampio progetto di sistematizzazione, catalogazione, studio e valorizzazione del patrimonio culturale avviato da Enit in occasione dei cento anni dalla fondazione (2019) dell’Agenzia. Tale imponente lavoro di sistematizzazione ha permesso finora di digitalizzare 20mila record tra manifesti, foto, diapositive, negativi, vetrini e editoria, che diventeranno in totale 160mila a fine 2023, e ha permesso la creazione di un archivio unico centralizzato e digitale da oggi fruibile online.
L’Archivio storico Enit, composto da fotografie e manifesti, fu costituito a partire dal 1919, anno di fondazione dell’Ente che ha il compito di far conoscere e appassionare l’estero all’Italia come destinazione turistica d’eccellenza. Enit continua a lavorare per elevare la quantità e la qualità dei flussi di visita nel nostro Paese e raccontarne e influenzarne la storia.
Il materiale conservato, di natura eterogenea per tipologia e datazione, offre una panoramica storicizzata dell’Italia intera. Ad oggi la digitalizzazione dell’archivio comprende le regioni Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria.
La campagna di catalogazione è ancora in corso e il materiale reperibile on line è in costante aggiornamento. Per visualizzare un’opera sarà sufficiente una ricerca semplice o avanzata inserendo la tipologia, l’autore o la datazione di interesse ed una volta selezionata un’opera si potrà chiedere di riceverla in alta definizione cliccando su “Info download”, previa istruttoria in ordine agli scopi e alle finalità dell’utilizzo, che devono essere conformi alla normativa vigente in materia e alla mission istituzionale.
“La cultura fruibile anche attraverso strumenti innovativi – ha commentato il Presidente Enit, Giorgio Palmucci – è un modo contemporaneo per ampliare l’ospitalità italiana e amplificare sempre di più il respiro e la conoscenza internazionale di questo Paese che è tra i più desiderati al mondo dagli stranieri. Fattori che esaltando l’unicità e che incentivano la curiosità verso le località turistiche italiane”.
“Sempre crescenti le esclamazioni di meraviglia suscitate dalla tradizionale industria dell’accoglienza italiana.
Per preparare il ritorno alla normalità il contesto storico ci porta ad andare alla ricerca di strategie per anticipare il viaggio con il pensiero come fosse un sogno da immaginare e realizzare – il Direttore Enit, Giovanni Bastianelli -. In 100 anni il movimento turistico è esploso da 900mila visitatori nel 1911 a quasi 64 milioni di arrivi odierni. L’apporto al sistema economico dal 1924 ad oggi è passato da 2 miliardi e mezzo di lire a quasi 42 miliardi di euro”.
“Enit sta mettendo in campo nuovi modi per conservare, arricchire e mettere a disposizione il nostro patrimonio culturale a beneficio dei cittadini di oggi e delle generazioni future. Una declinazione della cultura turistica che comunica le proprie attrattive in modo coinvolgente e seducente”, ha spiegato in seguito la Direttrice Marketing Enit, Maria Elena Rossi.
L’archivio è un unicum perché è il risultato di un progetto di innovazione digitale dove un archivio storico dialoga direttamente con una piattaforma 3D. Questo permette ad Enit di avere uno spazio virtuale di proprietà – come se realmente fosse un luogo espositivo – dove organizzare e allestire infinite mostre attingendo direttamente dal proprio patrimonio culturale.
La valorizzazione del patrimonio acquisisce così una dimensione interattiva, tecnologica e globale mai raggiunta prima.
Ci si potrà muovere a 360 gradi e lanciare approfondimenti in audio guida e utilizzare materiali multimediali che interagiscono tra loro a celebrare il genio italiano e l’evoluzione sociale della Penisola, influenzata dallo sviluppo turistico.
Tra le opere che si incontreranno anche i manifesti storici e le foto con estratti dei lavori documentaristici cinematografici commissionati da Enit al celebre regista italiano Luciano Emmer, che raccontavano le bellezze dell’Italia attraverso lo storytelling dei sentimenti. E poi le campagne pubblicitarie firmate dai migliori designer degli anni ’30-’40-’50, che hanno indirizzato l’Italia verso la ripresa post bellica e ora post Covid e siglato alleanze strategiche con importanti enti statali del comparto turistico, promosso concorsi e campagne fotografiche per documentare lo stato d’essere delle risorse italiane. (aise)