Bankitalia:Pil a 4% bene il debito comune
Dopo oltre un anno di crisi economica legata al Covid, oggi in Italia “l’attività produttiva si sta rafforzando e nella media dell’anno l’espansione del PIL potrebbe superare il 4 per cento”.
Lo dice il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, in occasione della presentazione della Relazione annuale sul 2020.
Secondo Bankitalia infatti nel corso dei prossimi mesi, con il prosieguo della campagna vaccinale, vi potrà essere un’accelerazione della ripresa. “Secondo le nostre indagini più recenti – aggiunge Visco – le imprese già pianificano un deciso aumento degli investimenti; le famiglie appaiono più caute, ma con la normalizzazione della situazione sanitaria e la riduzione dell’incertezza l’elevato risparmio accumulato potrebbe gradualmente tradursi in maggiori consumi”.
Più in generale, spiega Visco, “la crescita del prodotto interno lordo (PIL) dovrebbe riprendere vigore nella seconda parte dell’anno superando, nelle stime più recenti, il 4 per cento nella media del biennio 2021-22, dopo la caduta del 6,6 nel 2020. Questo scenario sconta ulteriori progressi nelle campagne di vaccinazione e una favorevole evoluzione dei contagi” ma “continua a dipendere dal mantenimento degli interventi di sostegno all’economia”.
Sempre il perdurante clima di incertezza sui tempi e sull’intensità della ripresa richiede che le condizioni di finanziamento attuali, caratterizzati da bassi tassi di interesse, “restino a lungo accomodanti: aumenti ampi e persistenti dei tassi di interesse non sono giustificati dalle attuali prospettive economiche e andranno contrastati, anche con il pieno utilizzo dei programmi di acquisto di titoli già definiti”.
A livello internazionale, avvisa Visco, “la dimensione globale dei rischi richiede una stretta cooperazione internazionale, attribuisce un ruolo importante al Gruppo dei Venti (G20), che l’Italia quest’anno presiede per la prima volta dalla sua costituzione nel 1999.
Dalla crisi si potrà uscire in maniera sicura e definitiva, tanto sul piano sanitario quanto su quello economico e sociale, solo se i progressi riguarderanno tutti i paesi”. E a questo proposito , il governatore della Banca d’Italia loda la decisione dell’Unione Europea di mettere a bilancio comune le spese del recovery, e sottolinea che “una capacità di bilancio comune, accompagnata dalla revisione delle regole per le finanze pubbliche nazionali, dovrebbe fondarsi sulla possibilità di una stabile emissione di debito, garantita da fonti di entrata autonome.
Si fornirebbe tra l’altro, in questo modo, ai mercati uno strumento finanziario con elevato merito di credito, facilitando la diversificazione dei portafogli degli intermediari europei e l’integrazione dei mercati dei capitali, accrescendo l’efficacia della politica monetaria, consentendo all’euro di assumere pienamente il ruolo di valuta internazionale”.© 9Colonne