Draghi e Biden, questione di feeling
C’è un vero e proprio feeling tra Mario Draghi e Joe Biden. I due si vedono a Carbis Bay, a margine dei lavori del G7. Un un faccia a faccia durato mezz’ora, durante il quale si sono confrontati su molti temi: donne, giovani, difesa degli ultimi, diritti umani, diritti civili e sociali, la tutela dell’ambiente.
Poi c’è la questione Cina, con gli Usa che presentano qauello che viene definito il ‘Build back better for the world’, un piano di investimenti globali per contrastare l’influenza di Pechino nel mondo. Per l’Italia, l’unico Paese occidentale che, col primo governo Conte, ha aderito alla via della Seta, la questione non è delle più semplici. Gli Stati Uniti chiedono anche che nel comunicato finale del G7 venga inserita una forte critica delle violazioni dei diritti umani in Cina ai danni della minoranza musulmana uigura, in particolare per quanto riguarda il ricorso ai lavori forzati.
A schierarsi al fianco di Biden, che chiede una presa di posizione molto forte, vi sarebbero Boris Johnson, Justin Trudeau, ma anche Emmanuel Macron. Mentre Angela Merkel, Mario Draghi ed i leader della Ue avrebbero enfatizzato le aree di cooperazione con la Cina.
La Casa Bianca in una nota sull’incontro inserisce i rapporti con Pechino tra i temi trattati, o meglio tra le sfide globali da affrontare insieme, con Libia e Russia.
Draghi ha ringraziato il presidente americano per il suo impegno nei confronti dell’Unione Europea, un rapporto rinsaldato dopo gli alti e bassi che hanno segnato l’amministrazione Trump. “Il quadro politico cambia spesso, ma certe cose come la nostra profonda alleanza con gli Usa non cambiano mai”, ha detto Draghi rivolto a Biden. “Sin dalla formazione governo sono stato molto chiaro che i pilastri della politica italiana sono l’europeismo e l’atlantismo”, dichiara Draghi al termine dell’incontro.