La seconda estate
Di Daniela Piesco
Nell’estate 2021, complici i vaccini e un rallentamento della diffusione del virus c’è maggiore ottimismo rispetto all’estate italiana scorsa.
Dopo un inverno che sembrava infinito e una primavera vestita da autunno,dopo un anno di restrizioni, incertezze e limitazioni di spostamento, gli italiani desiderano evadere dalla routine e tornare a programmare qualche partenza.
C’è voglia di mare, di sole, di libertà, di profumi, di incontrarsi e guardarsi anche da lontano.
Da Nord a Sud l’estate alle porte fa sentire il suo richiamo da sirena.
Affamati d’aria e di felicità come prigionieri in libera uscita, o in vera fuga, dalla gabbia, potente e arcigna, grifagna e invisibile, della routine casa-lavoro, che asfissia e soffoca.
C’é voglia di sentirsi normali.
La lunga prova cui gli italiani sono stati chiamati in questi ultimi 15 mesi ha modificato profondamente anche le motivazioni alla base del viaggio.
Se prima della pandemia la voglia di conoscere e imparare cose nuove costituiva la spinta principale a partire, ora si tornerà a fare turismo soprattutto per staccare la spina e per curare la propria salute e il benessere psicofisico
Come saranno le vacanze degli italiani nella seconda estate di pandemia?
Sicuramente sarà ancora necessario indossare le mascherine e evitare gli assembramenti, sia al chiuso sia all’aperto.
Lo spiega bene il professore Luca Richeldi, membro del Comitato tecnico scientifico: “C’è bisogno di responsabilità ragionata da parte di tutti. Ormai i rischi li conosciamo, le misure di sicurezza funzionano. “
“Mascherine, evitare affollamenti nei luoghi chiusi, igiene. Non sappiamo per quanto tempo ancora dovremo usare queste misure, sicuro fino alla prossima estate”
Rispetto alla scorsa estate naturalmente abbiamo un vantaggio, cioè la campagna vaccinale.
La nota dolente, in un quadro epidemiologico ancora preoccupante sono però le varianti del virus che continuano a circolare, contro le quali i vaccini attuali potrebbero non essere sufficienti.
Anche per questo il governo consiglia in ogni caso di viaggiare in Italia, prediligendo gli spostamenti all’interno dei confini nazionali:
“Arriveremo all’inizio dell’estate con la quasi totalità delle persone che si vogliono vaccinare, esclusi gli under 16, con la prima dose fatta”
“Quindi avremo la popolazione protetta, potremmo osservare quello che sta osservando l’Inghilterra e una maggiore libertà”
“Viaggi all’estero? Facciamo le vacanze in Italia, è più semplice controllarci e poi facciamo girare l’economia”, ha detto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute
Altro argomento che continua a dividere l’opinione pubblica e ad animare il dibattito politico è quello sull’opportunità di mantenere in vigore il coprifuoco notturno anche durante l’estate.
Si fanno però sempre più insistenti le voci su una possibile modifica della misura, forse già da fine maggio o inizio giugno.
Come l’allentamento delle restrizioni, i vaccini ma anche le paure incideranno sulle intenzioni di viaggio dei nostri connazionali?
La pandemia cambia la scelta e l’assetto della vacanza perché chi è propenso a viaggiare tende a scegliere mete più vicine, meno frequentate e affollate, in periodi meno gettonati e con una minore disponibilità economica di fondo.
E attenzione: fra chi ha intenzione di andare in vacanza, il 43% prenoterà all’ultimo minuto.
La centralità della preoccupazione per gli aspetti sanitari connessi al viaggio si riflette anche in una nuova priorità a livello dei servizi richiesti dai viaggiatori.
La pandemia ha infatti introdotto nuove esigenze a cui le compagnie di trasporto si sono ritrovate a dover rispondere per soddisfare al meglio i bisogni dei viaggiatori .
Una novità rispetto al passato, divenuta oggi imprescindibile, è rappresentata dal 54%degli italiani che pretende l’adozione di misure adeguate a garantire il distanziamento ed evitare assembramenti e dal 46% che richiede la distribuzione di presidi personali per garantire la sicurezza sanitaria.
A farla da padrone sarà il green pass .
Una delle principali novità messa a punto dal governo in vista della stagione calda è la nascita del green pass nazionale, in arrivo dalla seconda metà di maggio, come ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione del G20 del Turismo
Il pass permetterà ai cittadini europei di trascorrere le vacanze nella Penisola, in presenza di un certificato che attesti l’avvenuta vaccinazione.
Necessarie entrambe le dosi e solo con i vaccini autorizzati dall’Ema .
In alternativa un certificato di guarigione dal Covid oppure un tampone (molecolare o antigenico) con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti il viaggio.
Dalla seconda metà di giugno sarà disponibile anche il green pass europeo: una sorta di “lasciapassare” con cui i turisti potranno spostarsi da un Paese all’altro senza quarantena, sempre a patto che siano guariti dal Covid, vaccinati o negativi a un tampone, molecolare o rapido
Diamo qualche numero
L’Italia è da sempre la meta preferita delle vacanze estive dei nostri connazionali e quest’anno si riconferma questo trend: il 91% sceglierà una destinazione domestica rispetto a una quota residuale (9%) che andrà all’estero.
Se si continua a preferire l’Italia, emerge però una maggior propensione a viaggiare al di fuori della propria regione (78% rispetto al 68% del 2020) e ad avere già oggi le idee più chiare su dove andare.
In lieve calo chi ha scelto di restare all’interno della regione di residenza: 10% rispetto al 13% del 2020.
La ripartenza dopo 15 mesi di pandemia ha un forte impatto sulle preferenze degli italiani e mostra anche i primi segnali di un “ritorno” al pre-pandemia.
Se il mare resta irrinunciabile in estate , in crescita sia sul 2020 sia sul periodo pre-Covid, si conferma il successo della montagna , anche se in calo rispetto all’anno scorso quando si era attastata al 30%.
Si riscontra poi una timida ripresa del turismo urbano (9% rispetto all’8% del 2020 ma ancora lontano dai dati del 2019 quando aveva raggiunto il 23%) che supera, seppur di poco, il turismo rurale e dei borghi (7%, in lieve calo sul 2020 quando si era attestato al 9%).
Quanto al periodo delle partenze, c’è un’inversione della classica stagionalità estiva.
Ci si concentrerà, infatti, perlopiù in luglio (36% rispetto al 34% del 2020 e al 30% del 2019) e in seconda battuta in agosto (32% rispetto al 59% del 2020 e al 36% del 2019) .
Mentre la quota di chi sceglie giugno o settembre resta sostanzialmente invariata rispetto al periodo pre-covid, circa il 14%.
Questa rimodulazione, che anticipa di fatto il picco stagionale, potrebbe essere legata alla data dei richiami del vaccino.
La percezione dei rischi legati al Covid in vacanza è notevolmente diminuita ma permangono delle cautele rintracciabili, per esempio, nella scelta delle persone con cui partire.
L’estate 2021 vedrà vacanze limitate al gruppo familiare convivente (68%, in crescita rispetto al 2019) .
In diminuzione,quindi, quelle allargate ad amici o ad altri parenti (17% rispetto al 18% del 2019) e quelle composte soltanto da amici o da altri parenti (9% rispetto all’11% del 2019).
Se il 2020 è stato l’anno della riscoperta delle seconde case e delle abitazioni di famiglia, il 2021,anche per quanto riguarda la ricettività,costituisce un segnale verso un parziale ritorno alla “normalità”.
Crescono, infatti, le preferenze per hotel e villaggi (39% rispetto al 35% del 2020) anche se sono ancora lontani dai dati pre-pandemia (49%).
Aumenta l’interesse per gli appartamenti in affitto :25%, percentuale superiore sia al 2020 sia addirittura al 2019.
Cala parallelamente la quota delle seconde case (13% rispetto al 17% del 2020, ma pur sempre un dato doppio sul 2019) e quella dell’ospitalità di amici e parenti (3%) che torna ai livelli pre-Covid.
Daniela Piesco Vice Direttore Radici
ph : Daniela Piesco (Ischia)