Tel Aviv, Giancarlo Elia Valori presenta il libro ‘Geopolitics of the New Middle East’
TEL AVIV – Discorso in Israele in occasione della presentazione del libro di Giancarlo Elia Valori, Geopolitics of the New Middle East (Arrowmedia Ltd, Kfar Saba 2020)
Signore e signori, amici.
Sono molto felice di venire nella bellissima città di Tel Aviv e di partecipare a questo incontro. E prima di tutto, a nome personale, vorrei porgere un caloroso ringraziamento all’Ambasciatore Avi Pazner, autore della preziosissima prefazione al volume, e a tutti coloro che hanno fatto in modo che le mie riflessioni sulla politica internazionale fossero unite in un libro a me caro! Vorrei esprimere i miei più sentiti ringraziamenti a chi mi ha invitato in questo lieto avvenimento.
Il mondo di oggi sta subendo grandi cambiamenti mai visti in un secolo. Lo sviluppo in profondità della globalizzazione e dell’informatizzazione, da un lato, ha portato a uno sviluppo e un’integrazione senza precedenti in tutti i Paesi del mondo, dall’altro ha causato uno sviluppo squilibrato e un divario crescente tra ricchi e poveri.
Alcune persone hanno colto l’occasione per sostenere il populismo e il protezionismo nel tentativo di riportare il mondo allo stato di isolamento del passato. Tuttavia, il mondo internazionalizzato non può tornare al passato e le civiltà che si sono già incontrate non si può isolarle l’una dall’altra.
Ciò che dobbiamo fare è dare la possibilità a civiltà diverse di comunicare tra loro, e non d’entrare in conflitto; di consentire a Paesi diversi di cooperare, e non di confrontarsi vicendevolmente. Ciò per rendere le persone di tutti i Paesi amiche e amichevoli l’una con l’altra, e non ostili. E qui la cultura, la conoscenza della storia, e l’approfondimento dello sviluppo delle relazioni internazionali giocano un ruolo insostituibile come anello di congiunzione tra i cuori e gli animi delle persone, dei cittadini, degli uomini.
In Italia giace Roma, la culla del diritto, chi per prima allargò la propria cittadinanza al mondo e gli italiani hanno sempre creduto che le persone sono il fondamento dei Popoli, per così dire sono gli studenti dell’università sotto il cielo fin dai tempi antichi, in quanto rappresentanti delle civiltà biemisferiche orientali e occidentali.
In Palestina giace Israele, e Gerusalemme irradia il pianeta con le sue tre fedi ed è il centro del mondo. Israele e Italia hanno background culturali diversi, ma le loro ricerche spirituali portano allo stesso obiettivo: cooperazione pacifica, apertura e tolleranza, apprendimento reciproco, democrazia, mutuo vantaggio e vantaggio per terzi.
Italia e Israele svolgono un ruolo maggiore nel rafforzare il dialogo tra le civiltà e nel promuovere la diversità culturale nel mondo, in modo da risolvere i problemi, in quanto il primo dovere è fornire soluzioni ai problemi della pace e dello sviluppo mondiali.
Dobbiamo continuare a svolgere l’importante ruolo italiano e israeliano negli scambi culturali tra Oriente e Occidente. Quest’anno ricorre il 72° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Israele e Italia. Da allora gli scambi culturali sono sempre stati il fondamento e il motore fondamentale per lo sviluppo delle nostre relazioni.
Il motivo per cui il popolo italiano ha grande simpatia per il popolo israeliano è per la sua comprensione e amore per la cultura italiana e il suo contributo alla promozione degli scambi culturali tra i nostri due Paesi, e viceversa.
Si spera che le due parti colgano le numerose opportunità di scambio che ci consente l’allentamento della nota crisi pandemica, onde approfondire ulteriormente la cooperazione a tutto tondo nel campo delle scienze umane tra i due Paesi, migliorare continuamente l’amicizia tra le due genti e creare un modello di scambi e dialoghi di civiltà mediterranea.
Dobbiamo adottare un pensiero innovativo per far progredire la cooperazione Italia-Israele in ogni campo. Nel mondo di oggi, la scienza e la tecnologia avanzano ogni giorno che passa, l’informazione è altamente sviluppata e la definizione di cultura si è notevolmente ampliata, intersecandosi e influenzandosi con economia, commercio, istruzione, turismo, arte, salute, sport, cinema, televisione, cucina ecc.
La curiosità pertiene in special modo ai nostri giovani, e molti di loro vorrebbero apprendere mutuamente le rispettive lingue, al di là degli idiomi franchi di facile uso. Per cui essi hanno un forte interesse per le culture israeliana e italiana.
Da parte mia auspico che le due parti stabiliscano un concetto di grande cultura, innovino coraggiosamente, sfruttino al massimo il maggior potenziale di cooperazione, onde ottenere l’effetto di costruire una piattaforma comune e realizzare prestazioni di successo in ogni settore, affiché esse rechino benefici più tangibili ai cittadini dei due Paesi.
Sono certo che siamo in grado di mobilitare le forze locali, e non solo le governative, per dare un forte impulso alla promozione congiunta della cooperazione israelo-italiana. Essa risiede nell’area locale e la sua espressione di scambio nel settore privato.
Spesso mi reco in alcune città italiane, anche in piccoli villaggi e centri, ed incontro molte persone che conoscono Israele, anche se non ci sono mai stati, ma pure la gente che non sa molto del vostro Paese, è desiderosa di apprendere e disposta ad ulteriori contatti per conoscere e saperne di più. Ad esempio ci sono notevoli esempi di gemellaggio fra città italiane e città israeliane: Montecatini Terme-Tiberiade (Tverya) (1979), Pisa-Acri (Akko) (1988), Teramo-Rishon LeZion (1988), Novellara-Neve Shalom (Mateh Yehuda) (1994), Milano-Tel Aviv (1997), Verona-Ra’anana (1998), Como-Netanya (2004), Roma-Gerusalemme (2004), Torino-Haifa (2005), Lugo-Yoqne’am Illit (2006) , Sorrento-Eilat (2017), ecc.
Dobbiamo utilizzare ulteriormente i vantaggi della flessibilità, del pragmatismo e della cooperazione locale vantaggiosa per tutti, promuovere varie forme di scambi e cooperazione tra province locali, regioni autonome e comuni in Italia ed Israele, rafforzare la comprensione reciproca, l’amicizia tra le persone di entrambe le parti, e consolidare le basi dell’opinione pubblica per migliorare le relazioni Israele-Italia.
Quello che dobbiamo fare è costruire sempre più ponti di comunicazione tra i cuori dei due popoli, in modo che Italia e Israele abbiano più conoscenza nei cuori dei rispettivi popoli, e più tacita comprensione e vicinanza. In ciò lo studio degli affari esteri e l’analisi della politica internazionale aiuta oltremodo.
Signore e signori,
auguro sinceramente che questo incontro sia un completo successo ed un mattone nell’edificazione di ancor migliori relazioni fra i nostri due Paesi.
Possano i colori delle nostre bandiere riflettersi nel Mediterraneo, sprigionando uno splendore ancora più abbagliante circondato dal blu delle acque comuni. Grazie a tutti Giancarlo Elia ValoriHonorable de l’Académie des Sciences de l’Institut de France