A Stoccolma le regine del design italiano
Da oggi, sulla rete dei trasporti pubblici di Stoccolma, si possono ammirare oltre duemila cartelloni pubblicitari dedicati a cinque donne italiane che hanno fatto la storia del design internazionale: Gae Aulenti, Lina Bo Bardi, Cini Boeri, Anna Castelli Ferrieri e Paola Navone. L’iniziativa “La Forma della Felicità – Icone femminili del design italiano”, che terminerà l’11 luglio, è il nuovo progetto ideato dall’Ambasciata d’Italia a Stoccolma in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura C.M. Lerici.
In una società sempre più interessata da cambiamenti che richiedono soluzioni basate su principi di sostenibilità, il design ha dimostrato di essere in grado di offrire una risposta vincente coniugando le opportunità offerte dalla modernità e il carattere unico della tradizione. “La Forma della Felicità” vuole dunque presentare alcuni esempi di innovazione e creatività che nel corso degli anni hanno contribuito alla nascita di opere senza tempo, compatibili con un mondo in costante trasformazione. In particolare, il progetto adotta uno sguardo di genere, promuovendo il design italiano attraverso modelli femminili che hanno talvolta trovato un minore spazio di comunicazione in un modo declinato per lo più al maschile.
Le cinque designer verranno presentate, oltre che sui mezzi di trasporto pubblico di Stoccolma, anche sui profili social dell’Ambasciata d’Italia a Stoccolma e dell’Istituto Italiano di Cultura C.M Lerici, attraverso una serie di post nei quali verrà approfondita la loro capacità di valorizzare tecniche artigianali, produzioni locali e materiali naturali e sostenibili. Si parte con Gae Aulenti, cui si deve la progettazione della lampada Pipistrello, realizzata da Martinelli Luce nel 1965 e ancora oggi simbolo della sua capacità di mettere in discussione regole estetiche e funzionali apparentemente consolidate. Un processo simile ha portato Lina Bo Bardi a mettere al centro funzionalità ed estetica, realizzando una seduta in grado di adattarsi alle esigenze più diverse. Progettando la Bowl Chair (1951), una semisfera orientabile in diverse posizioni e adagiata semplicemente su una struttura tubolare in metallo realizzata da Arper.
Analogo genio creativo si ritrova in Cini Boeri, che nel 1987 ha dato forma a un’opera talmente innovativa da creare non poca diffidenza. La sua poltrona Ghost, progettata per FIAM e realizzata interamente in vetro, ha cambiato definitivamente le regole del design d’interni: rinunciando del tutto ai volumi ingombranti delle sedute tradizionali. Un’attenzione particolare ai materiali, alla forma e alla funzionalità sono i capisaldi dell’intera collezione di elementi di design che Anna Castelli Ferrieri, co-fondatrice di Kartell, ha progettato nel corso della sua vita. Infine, Paola Navone è nota per la sua abilità nel combinare elementi provenienti dalle culture più diverse. La lampada Pinecone, che ha progettato per FontanaArte nel 2016, è infatti un perfetto esempio di come la tradizione e la modernità possano coesistere, dando vita a risultati unici e sorprendenti.