Caro-mattone, i prezzi delle case alle stelle nel Regno Unito e negli Stati Uniti
Gli ultimi dati parlano di una crescita record, che aumenta comunque le disuguaglianze tra chi ha risparmiato durante il lockdown e può permettersi di investire e chi invece non ha ancora le possibilità economiche per farlo
E’ record per i prezzi delle case negli Stati Uniti. L’indice Case-Shiller a 10 città ha guadagnato il 14,4% nel corso dell’anno conclusosi ad aprile, rispetto ad un aumento del 12,9% a marzo. Si tratta di un aumento record da oltre 30 anni, e cioé dal 1988. L’indice delle 20 città è aumentato del 14,9%, dopo un rialzo annuale del 13,4% a marzo, sfiorando il top dal dicembre 2005. La crescita dei prezzi ha accelerato in tutte e 20 le città. Gli economisti intervistati dal Wall Street Journal si aspettavano che l’indice delle 20 città guadagnasse il 14,5%. La domanda si mostra sempre in forte crescita mentre l’offerta sul mercato è più limitata.
Un trend che viene confermato anche oltreoceano: in Gran Bretagna i prezzi sono ai massimi da oltre 16 anni e solo a giugno sono saliti su base annua del 13,5%. In altri termini, il prezzo medio di una casa nel Regno Unito è aumentato dello 0,7% a giugno da maggio a 245.432 sterline
. E’ un dato che conforta la tesi di alcuni analisti secondo cui l’economia del Regno Unito registrerà un’impennata, aiutata dalla rapida campagna di vaccinazione e dagli stimoli del governo e della Banca d’Inghilterra. Proprio gli ultimi dati della Boe hanno mostrato che i prestiti ai consumatori sono aumentati a maggio per la prima volta da agosto – anche se modestamente – poiché le restrizioni sono state eliminate e i consumatori hanno acquistato auto grazie ad accordi finanziari presi con le concessionarie e nel frattempo hanno contratto più prestiti personali.
Questi dati secondo alcuni analisti, come Ruth Gregory di Capital Economics, fanno prevedere che l’economia sia cresciuta dell’1,5-2,0% a maggio, rallentando leggermente dal salto del 2,3% di aprile, ma comunque sulla buona strada per riguadagnare la sua dimensione pre-pandemica in autunno, il che sarebbe leggermente prima rispetto alle stime della BoE che danno questo traguardo raggiunto per la fine del 2021.
La crescita dei prezzi delle case, se rappresenta un volano per l’economia, viene vista anche con preoccupazione per l’effetto sull’inflazione. La fiammata dei prezzi è infatti uno degli elementi che maggiormente disturbano i mercati in quanto se dovesse diventare un fenomeno strutturale, ciò costringerebbe le banche centrali a rivedere le loro politiche monetarie e conseguentemente ad alzare i tassi di interesse. Cosa che la Fed ha già fatto sapere di prepararsi a farlo, per ben due volte nei prossimi anni. agi