Campioni d’europa, campioni d’europa…
L’Opinione di Roberto Chiavarini
Mi rifaccio all’art. 21 della costituzione italiana “…tutti hanno il Diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto, e con altro mezzo di diffusione”.
Le Arti Visive, sono una forma di linguaggio attraverso il quale, l’Artista, interpreta la propria contemporaneità.
Molti, ritengono superata la grammatica pittorica Classica, molti altri, reputano inconcepibile l’Arte Astratta, molti ancora, non credono più alle “Correnti Pittoriche”.
Tantissimi, poi, non accettano più neppure l’Arte Sacra, perché disturberebbe i Fedeli di altre Religioni.
Purtroppo, la cosiddetta globalizzazione, ha intaccato le radici culturali e concettuali anche della pittura e della Scultura contemporanea, “depredando”, di ogni contenuto, la genialità individuale dell’Artista, a vantaggio del pensiero unico di massa.
Insomma, c’è in atto una “guerra” storica, religiosa ed intellettuale” senza frontiere.
È una china (non eccitatevi, ho detto china e non Cina) pericolosa che stiamo intraprendendo, quella del “Tutti contro Tutto”.
Il Caos, per sua stessa definizione, non porta con sé nulla di buono, se non la confusione indotta, finalizzata a spogliare l’individuo della sua capacità razionale, applicata alla ragione, alla logica e alla conseguente analisi, assolutamente necessarie per le libere “scelte di campo”.
L’uomo d’oggi, è “costretto”, diversamente, a ritenere il “Pensiero unico di massa”, l’unico pensiero giusto, che lo persuade perfino a “rimuovere” Dio dalla centralità della sua vita.
D’altronde, le Chiese sono vuote, le Parrocchie sono chiuse, il Luoghi di Culto criminalizzati.
Un lavoro lungo decenni, quello svolto in danno dei cittadini dal Sociologismo indotto.
Sono state “rimosse” le pietre miliari, poste dai nostri padri e dai padri dei nostri padri, lungo il percorso che conduce l’umanità verso il suo futuro.
Ma non ci può essere un pensiero unico, soprattutto in Arte, perché ciò sarebbe innaturale, ovvero, sarebbe come entrare in Chiesa e bestemmiare rinnegando, così, la spiritualità a vantaggio della materialità e determinando nel proprio animo, una severa insufficienza morale ed estetica.
Che l’Arte non può consentire!
Condizione, questa, che porterebbe dritto dritto alla “Dittatura del pensiero”, con una condivisione concettuale tesa alla ricerca dei beni e dei piaceri materiali, in danno del concetto di “Amore eterno e trascendentale”, del quale ogni Artista si nutre.
E Arte, vuol dire, appunto, Trascendenza!
Infatti, l’Artista non è mai Ateo, anche quando professa di esserlo.
Ma, ciò, non esclude anche altre visioni diverse che si possano avere della vita!
Ci mancherebbe altro.
Purché, l’una non tenti di sopraffare l’altra.
Affinché rappresenti, per l’individuo, una libera scelta e giammai una imposizione indotta!
Insomma, l’esercizio del libero arbitrio, di cui Dio ha dotato l’Uomo!
Dio, o la Natura se volete, ha previsto per qualsiasi evoluzione della vita, la contrapposizione e, di conseguenza, la coesistenza costante di due forze uguali e contrarie, fatte di pesi e contrappesi, assolutamente necessarie per gli equilibri del “Creato” e per le dinamiche che consentono la sopravvivenza della stessa Umanità, condizione, quella degli equilibri, che vale anche per la più terrena Democrazia.
Come vedete, Arte, Religione e Politica, viaggiano su binari paralleli, per poi arrivare allo stesso risultato.
Oggi, impera non solo il pensiero unico, ma anche il governo unico (ovvero, tutti quanti insieme appassionatamente, senza opposizione alcuna, tranne quella di un partito troppo piccolo, sebbene idealista, perché possa contrapporsi efficacemente alle forze compatte messe in campo) per cui, il popolo, non ha più rappresentanti legittimati a rappresentarlo e a tutelarlo in Parlamento, poiché il “mandato” che i partiti (dell’attuale Governo rimpastato) hanno ricevuto singolarmente nella ultima tornata elettorale, è stato letteralmente disatteso.
Mi chiedo: Quale è il collante che li tiene tutti insieme?
Quindi, in attesa di trovare una risposta alla mia precedente domanda, ritengo che l’unica soluzione plausibile, sarebbe stata quella di tornare alle urne.
Ma alcune Personalità hanno detto che:
”…ci troviamo nel pieno della pandemia e andare a votare significherebbe incentivare l’aumento dei contagi”.
Le stesse personalità che, diversamente, poche settimane dopo, erano sugli spalti della Finale del Campionato Europeo a Londra, molte delle quali senza mascherina, calate nell’orgia dell’entusiasmo dei sessantamila tifosi urlanti sugli spalti, tra italiani ed inglesi, dove gli abbracci e baci (soprattutto al momento dei due goal) conditi da un tifo assordante, si sprecavano (mentre noi comuni mortali ce li scambiamo coi whats app), e ciò accadeva proprio nella nazione dove, oggi, starebbe (il condizionale è d’obbligo) esplodendo una nuova ondata di contagi, chiamata “Variante Delta”.
La “Variante Delta”? E chi lo dice?
Beh, i nostri Scienziati, lo dicono, che appaiono preoccupati ogni giorno su tutte le TV, 24 ore su 24, e che si rivolgono ai telespettatori con voce biblica e un con un tono ritmicamente gravido di tristi presagi (Annunciazio’, Annunciazio’).
E come mai gli Scienziati non hanno ammonito e sconsigliato i nostri rappresentanti tutti, di andare in Inghilterra atteso che, secondo loro, proprio li infuria il “morbo” variato?
Un mio amico psicologo, ha descritto l’ultimo spettacolo di sport, utile alla distrazione di massa, dopo quasi due anni di restrizioni personali. Il calcio, è un collante straordinario che unisce…
Forse per dare la sensazione di una libertà che è li ad un passo, ma che poi sfuggirà dalle mani di tutti (l’annunciazione degli Scienziati).
Un po’ come accade nella storiella del “Bastone e della Carota”.
La carota è li ad un passo dal muso dell’asinello, appesa ad un filo, ma la povera bestiola non riesce a morderla e alla fine della corsa, la colpa sarà del quadrupede che non è riuscito ad afferrarla.
Mah… (riflessione)
E mentre milioni di italiani poi sono scesi per le strade delle nostre città, in preda al delirio sportivo, che gridavano a squarcia gola “Campioni d’Europa, Campioni d’Europa”, dalle cui bocche uscivano fuori miliardi e miliardi di particelle di saliva distribuite nell’aria, nonché di sudore per via delle alte temperature, incuranti dei distanziamenti sociali e degli assembramenti (vietati ma non rispettati e nemmeno puniti in questa circostanza da chi controllava senza intervenire), diversamente, in Inghilterra, a Londra, migliaia e migliaia di uomini e di donne manifestavano in questo inizio d’estate, il comune sentimento espresso da un loro Leader:
“La nostra libertà di riunirci, la nostra libertà di viaggiare e lavorare, è stata violata. Sono davvero molto arrabbiato con il governo, così come tutti noi qui ….“.
Oltretutto, su alcuni cartelli che emergevano dalla folla dei manifestanti inglesi, vi erano scritte che invocavano l’arresto di Hancock”, in riferimento al ministro della loro Sanità, colto in fallo (chiedo scusa per l’utilizzo di un termine calcistico) mentre baciava l’amante, in violazione delle norme sul distanziamento sociale, da egli stesso imposte contro il Covid.
Ed allora mi chiedo, cosa avrebbe dovuto invocare il Popolo Italiano rispetto a quello inglese, per chi risultava essere in violazione delle norme sul distanziamento sociale, imposte ai cittadini contro il Covid, che, in quel di Londra e successivamente a Roma, si sono gioiosamente appiccicati, abbracciati e baciati coi giocatori e coi tifosi, pur di cavalcare quella vittoria sportiva, maturata nella terra anglosassone dei contagi e della variante, oramai tristemente nota come “Variante Delta”?
Un antico aforisma di Sir Winston Churchill, recitava:
Che strano Popolo gli Italiani…affrontano una partita di calcio come se fosse una guerra! … ed invece, affrontano la guerra come se fosse una partita di calcio…
E se avesse avuto ragione Sir Winston Churchill?
Io, penso di no!
Le vicende della nostra amata Italia, hanno sempre poggiato sulle spalle dei “pochi” che poi, storicamente, hanno finito per aver ragione sui “molti”.
Basti pensare a Galileo Galilei e a Leonardo da Vinci su tutti, malgrado l’attacco alla loro “reputazione”, gravemente minata dai rispettivi oppositori della loro Epoca.
Il Tempo, è galantuomo, restituisce all’uomo, ciò che gli altri tentano di sottrargli.
Attenzione, però.
Oggi, al contrario delle Epoche in cui vissero i due nostri Scienziati sopra citati, c’è di mezzo una Pandemia atipica. C’è l’informatica. La computerizzazione. La digitalizzazione. C’è l’informazione della Stampa in tempo reale.
Poi ci sono le Fake News, somministrate dalle opposte parti interessate, con cadenza impressionante, che tanto incidono su questa nostra realtà contemporanea, dove l’Anticristo impera, e si fa maggiore la tentazione a cui soggiace l’individuo libero, tanto da essere inconsapevolmente indotto verso l’ateismo più diffuso.
Penso che se avessimo avuto Papa Wojtyla con noi, in questo periodo storico di sofferenza spirituale, tante cose non sarebbero potute accadere.
Sarebbe stato un prezioso quanto essenziale punto di riferimento per tutti quei Cristiani che, oggi, sembrano allo sbando.
“Mala Tempora Currunt”.
Nel corso della mia adolescenza, frequentai per sette anni il Convento dei Frati Francescani e, ciò, mi consentì di comprendere che se c’è una cosa che i Cristiani non sanno fare, è l’aggregazione, ovvero, il movimentarsi per non soccombere.
Di contro, l’incapacità di aggregazione, consente però al Cristiano, di vivere la propria individualità religiosa e, ciò, lo mette nella condizione di non temere i distanziamenti sociali poiché, egli, è incline all’isolamento e al ritiro spirituale.
Per questo, un Cristiano sopravvive malgrado tutto. Come tutti i Cristiani, d’altronde.
Attenzione: ho detto Cristiani e non Democristiani…quelli, unitamente a tutti gli altri partiti democratici, si sono estinti nel 1992.
Meditiamo gente, meditiamo.
ROBERTO CHIAVARINI Opinionista di Arte e Politica