L’Italia contemporanea alla Montclair State University del NJ: focus sulla diversità
“Insegnare l’italiano e la cultura italiana alla Montclair University diventa un’esperienza essenziale per il curriculum delle nuove generazioni americane interessate agli studi umanistici. Mercoledì 21 Luglio si sono tenuti due interventi importanti durante il corso intensivo d’italiano presso la Montclair State University, in New Jersey: Eden Ghebresellassie e Valentino Agunu hanno raccontato ciascuno della loro storia di italiani afro-discendenti di seconda generazione”. A scriverne è Giulia Baldini per “La voce di New York”, quotidiano online diretto da Stefano Vaccara.
“L’evento, organizzato da Patti Grunther (American Association of Teachers of Italian), ha voluto sottolineare l’aspetto della diversità con figli di immigrati nati e cresciuti in Italia. Una parte fondamentale del programma è il “brown bag lunch”, un termine accademico che vuol indicare il momento in cui gli studenti ascoltano le storie ed esperienze dei relatori durante l’ora di pranzo. Ogni giorno interagiscono con un esperto di un qualunque aspetto della cultura italiana in lingua italiana.
Eden Ghebresellassie ha vissuto per oltre venti anni negli USA, dove ha coltivato il suo amore per lo sport e il marketing. A New York infatti ha lavorato per ESPN nel reparto di Event Marketing, dopo aver conseguito il FIFA Master presso tre università europee (Leicester, Milano e Neuchâtel) e un Bachelor of Science presso la Virginia Commonwealth University.
Insieme alla sua famiglia, Eden ha una piccola associazione no-profit per l’ambiente, con la quale è riuscita a sviluppare progetti di eco-sostenibilità in Africa: Project Tsehigh.
A seguire la storia di Eden, è stato il turno Valentino Agunu, un talento creativo e musicale che nella sua vita ha dato spazio alla questione della cittadinanza fra i ragazzi di seconda generazione.
Al momento Valentino si occupa di musica. Il suo nuovo singolo YAWA DO DEY è in uscita il 26 Luglio su tutte le piattaforme streaming.
Per un motivo o per un altro, gli italiani di seconda generazione, soprattutto se neri, portano con sé storie di discriminazioni ed ingiustizie burocratiche che hanno subito in Italia.
Nel paese ci sono infatti ancora casi di pregiudizi ed attacchi razzisti che si basano sulla voce, sul nome o sul colore della pelle di un individuo. Nonostante la cultura cosmopolita e mista dei ragazzi di seconda generazione stia prendendo sempre più riconoscimento a livello nazionale e globale, a livello pragmatico e quotidiano l’Italia si presenta ancora purtroppo molto indietro rispetto ad altri Paesi come gli Stati Uniti, in Canada o l’Inghilterra. Proprio per queste ragioni, Grunther ha voluto sottolineare l’importanza di dare voce a quest’esperienze italiane.
Questo corso intensivo di lingua e cultura italiana ha dato la possibilità a giovani liceali di scoprire più sfaccettature dell’Italia, non solo conoscendolo come il Bel Paese del cibo e dell’Arte, ma anche attraverso diverse storie, esperienze e professioni.
Con la partecipazione di Fred Kuwornu, questo scambio culturale è risultato in un incontro piacevole con tanto da imparare e su cui riflettere. Uno scambio di idee che mettono in confronto Paesi e culture tanto ammirevoli quanto criticabili in tanti e differenti contesti”. (aise)