Bolsonaro respinge accuse della STF
Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ha rigettato le accuse che gli sono state mosse dalla Corte Suprema,l’STF, che questa settimana ha aperto un’inchiesta amministrativa intorno agli attacchi rivolti dal presidente contro il sistema elettorale. “Non mi farò intimidire. Continuerò ad esercitare il mio diritto alla libertà di parola, a criticare, ad ascoltare e a prestare attenzione soprattutto alla volontà popolare”, ha assicurato il presidente in un’intervista alla televisione locale. “Ho giurato che avrei dato la mia vita per la patria in caso di un’aggressione esterna o interna. E il Brasile sta subendo un’aggressione interna”. Il Tribunale Supremo Elettorale (Tse) del Brasile ha chiesto alla Corte Suprema di includere Bolsonaro nell’inchiesta aperta sulle notizie false e gli attacchi alle istituzioni democratiche registrati negli ultimi mesi. Bolsonaro è accusato di aver diffuso fake news sul sistema elettorale brasiliano per screditare una possibile sconfitta alla elezioni presidenziali previste per ottobre del 2022.
Le indagini dovranno accertare se il presidente ha commesso “abuso di potere economico e politico, abuso di mezzi di comunicazione, corruzione, frode o comportamento vietato agli agenti pubblici”. Bolsonaro ha lanciato una dura campagna contro il voto elettronico, in vigore in Brasile dal 1996 ma considerato “fonte certa di brogli”. La settimana scorsa ha chiesto al Congresso di approvare un emendamento costituzionale che obblighi il Tse ad adottare il sistema tradizionale di schede elettorali. La campagna ufficiale è stata rafforzata da una serie di dichiarazioni polemiche – il vice presidente ha addirittura messo in dubbio la realizzazione dei comizi senza una riforma del sistema elettorale – e attacchi al Tse e all’opposizione. Domenica scorsa migliaia di persone sono scese in piazza in diverse città di tutto il paese per appoggiare Bolsonaro. 9Colonne