Referendum eutanasia legale/ Siragusa (MISTO): il governo faciliti la raccolta firme anche all’estero
“Sono molte le difficoltà incontrate dal Comitato promotore del referendum sull’eutanasia legale per quel che concerne la raccolta firme dedicata ai nostri connazionali residenti all’estero. Per questo ho interrogato, insieme alle colleghe Termini e Sarli, i Ministri degli Esteri e dell’Interno per chiedere quali iniziative intendano mettere in atto al fine di consentire il sereno e regolare svolgimento della raccolta firme referendaria anche nelle nostre sedi consolari”. È quanto afferma in una nota la deputata del gruppo Misto Elisa Siragusa, eletta nella circoscrizione Estero-Europa, che spiega: “Le criticità riscontrate dal Comitato, come accennato, sono numerose: mancate risposte di metà dei consolati all’invio, da parte del Comitato, dei plichi contenenti i moduli vidimati per raccogliere le firme; in alcuni casi, poi, la modulistica è stata accettata soltanto tramite consegna a mano da parte di un iscritto alla circoscrizione elettorale.
Laddove non era presente un referente sul posto, quindi, il consolato non ha potuto attivarsi”.
“Altri problemi, poi”, prosegue Siragusa, “si registrano sul fronte dei sottoscrittori: anche a causa dell’emergenza sanitaria, la maggior parte dei consolati ha ridotto l’orario di ricezione al pubblico, o ha introdotto l’obbligo di appuntamenti”.
“Inoltre”, altra questione sollevata da Siragusa, “come noto, i consolati aggiornano l’elenco degli iscritti alla lista elettorale della loro circoscrizione solamente in occasione di una tornata elettorale. Pertanto, per la raccolta firme in corso, fanno riferimento alla lista aggiornata al referendum costituzionale del settembre 2020. Ciò implica che chi si è trasferito nella circoscrizione del consolato nell’ultimo anno non può partecipare all’iniziativa del Comitato”.
“Speriamo”, aggiunge la deputata, avviandosi alla conclusione, “che il Governo si attivi celermente per assicurare a tutti i nostri connazionali il diritto di partecipare alla raccolta firme dei referendum all’estero”. (aise)