Carceri. Il ministro Cartabia chiede rapporto sui suicidi. 32 da gennaio, 62 nel 2020
Il ministro della Giustizia Marta Cartabia ha chiesto al Dap un rapporto sulle cause dei suicidi in carcere – già 32 dall’inizio dell’anno, 62 nel 2020, decisa a migliorare le condizioni di vita dei detenuti e di chi nelle carceri ci lavora. Intanto, per contrastare la tragica china, si punta al potenziamento degli spazi destinati alle attività di trattamento, quelle che aprono prospettive per il ritorno nella società, e sull’assunzione di educatori con idonea preparazione all’azione di recupero.
In particolare, adesso, gli interventi del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – come spiega Massimo Parisi direttore generale del personale e delle risorse del Dap, in una intervista a Euronews – si concentrano proprio sul drammatico dato dei suicidi che avvengono nelle prigioni sovraffollate al 113% (report dell’Associazione Antigone, che si occupa di diritti e garanzie nel sistema penale) dove si vive male e, chi sta nel tunnel, non vede la luce.
La riforma Cartabia prevede il riassetto complessivo del sistema con la costruzione di più strutture e la diminuzione del numero di reati per cui si ricorre al carcere. “Migliorare le condizioni di vivibilità è un aspetto prioritario”, sottolinea subito Parisi. “Stiamo lavorando su due fronti – aggiunge l’alto dirigente del Dap – il primo fronte è quello di applicare in maniera rigorosa tutti i protocolli che abbiamo con il servizio sanitario per prevenire gesti autolesivi. La ministra Cartabia ha chiesto un rapporto sulle cause dei suicidi degli ultimi anni per comprendere quali interventi organizzativi implementare per prevenire i gesti estremi. È importantissimo, e c’è un indirizzo politico ben chiaro su questo, migliorare le condizioni di vita”.