Afghanistan: i talebani hanno preso Kabul
È bastata una manciata di ore per far cadere Kabul senza combattere, suggellando la vittoria completa dei talebani. Ieri mattina i miliziani islamisti si trovavano nei sobborghi della capitale, diventata ufficiosamente una città aperta. Ore prima avevano liberato i prigionieri da Pul-e Charkhi, l’enorme carcere della città. Per evitare “vittime di civili innocenti”, i funzionari talebani ieri avevano ordinato alle loro truppe di fermare la loro avanzata, ma di fronte al dissolversi di qualsiasi resistenza in breve hanno comunque preso il controllo della metropoli. E adesso, la bandiera degli insorti sventola sul palazzo presidenziale: su di essa è cucita la professione di fede della “shahada”: “Testimonio che non c’è nessun dio, al di fuori di Dio e testimonio che Maometto è il profeta di Dio”.
“NIENTE VIOLENZE”. “La situazione della sicurezza a Kabul è sotto controllo, le nostre forze hanno raggiunto tutti i distretti della città”, ha affermato il canale Ariana News citando un capo talebano. Il portavoce ha aggiunto che i membri dei miliziani saranno in servizio di notte per mantenere la sicurezza e ha assicurato ai residenti che “non c’è nulla di cui aver paura”. Nelle sue parole, i leader del movimento radicale hanno preso la decisione di entrare nella capitale afghana a seguito di segnalazioni di saccheggi e instabilità. Si tratta di promesse che non riescono certo a tranquillizzare la popolazione, memore della medioevale situazione che si viveva nella nazione prima dell’arrivo degli occidentali.
COPRIFUOCO. Secondo Al Arabiya, i talebani hanno preso il controllo degli uffici governativi, abbandonati dalle forze lealiste. Gli studenti coranici hanno invitato i residenti della città a rimanere in casa per motivi di sicurezza. Il ministro degli Interni afghano in carica Abdul Sattar Mirzakval ha imposto un coprifuoco notturno in città a partire dalle 21 ora locale al fine di prevenire provocazioni e mantenere la sicurezza della popolazione civile.
FUGA DISPERATA. Tra i primi atti dei nuovi padroni del paese, la decisione di far tornare l’Afghanistan al nome precedente all’arrivo degli americani nel 2001: Emirato Islamico dell’Afghanistan. Nel frattempo i rappresentanti delle potenze occidentali abbandonano la nazione che dopo oltre 20 anni di presenza internazionale torna sotto il controllo dei talebani, sconfitti nel 2001. In fuga, tra gli altri, anche il presidente Ashraf Ghani, probabilmente diretto in Tagikistan. Meno fortunati di lui sono però decine di migliaia di cittadini, terrorizzati dall’arrivo al potere degli integralisti. Una folla immensa ha passato la notte all’aeroporto di Kabul – messo in sicurezza dai militari americani – mentre la città è in preda al caos. Centinaia di persone si sono riversate sulle piste dell’aeroporto tentando di imbarcarsi sui voli internazionali costringendo i soldati a stelle e strisce a sparare in aria per riportare la situazione a una parvenza di normalità. Intanto diverse compagnie aeree hanno sospeso i collegamenti con l’Afghanistan o cambiato i piani di volo per evitare lo spazio aereo afghano.9Colonne