L’UNICEF ad Haiti: arrivato un carico con 9,7 tonnellate di aiuti umanitari nel paese colpito dal terremoto
PORT AU PRINCE In risposta al potente terremoto che ha colpito Haiti la scorsa settimana, il primo carico UNICEF di 9,7 tonnellate di forniture mediche, acqua e kit igienici è arrivato il 21 agosto a Port Au Prince. Altri voli contenenti 30 tonnellate di aiuti salvavita dovrebbero atterrare in questi giorni prima di essere consegnati ai dipartimenti meridionali più colpiti dal terremoto e dalla tempesta tropicale.
Questi aiuti, che completano le forniture preposizionate dall’UNICEF nel paese, raggiungeranno 23.350 bambini e famiglie per un periodo di tre mesi.
Spedite dal magazzino generale dell’UNICEF, queste prime forniture includono medicine, attrezzature chirurgiche e supplementi nutrizionali, così come oltre mezzo milione di mascherine.
La spedizione contiene anche 15 tende da dispiegare nelle aree in cui i centri sanitari sono stati distrutti, per garantire la continuità del servizio. Infine, sono stati inclusi nella spedizione più di 65.000 compresse per la purificazione dell’acqua, serbatoi d’acqua e kit per l’igiene familiare, tra cui sapone e materiale per l’igiene mestruale.
“I bisogni umanitari dei bambini e delle famiglie colpite dal terremoto e dalla tempesta tropicale hanno continuato a crescere negli ultimi giorni. Gli ospedali sono sovraffollati e gli aiuti medici che abbiamo distribuito questa settimana non sono sufficienti. I bambini e le famiglie che hanno perso le loro case sono costretti a dormire fuori sotto la pioggia“, ha detto Bruno Maes, rappresentante dell’UNICEF ad Haiti, che si trova attualmente a Les Cayes.
“Questa spedizione di forniture mediche, acqua e igiene sarà fondamentale per salvare vite, e altri aiuti sono in arrivo. Ma l’accesso alle famiglie più bisognose è ancora difficile”.
Il devastante terremoto di magnitudo 7,2 che ha colpito la regione sud-occidentale di Haiti ha lasciato migliaia di persone in cerca di cibo, acqua, servizi igienici e riparo. Più di 2.000 persone sono morte e più di 12.000 sono ferite.
L’UNICEF stima che 1,2 milioni di persone, compresi 540.000 bambini, siano stati colpiti. Anche i danni alle infrastrutture sono significativi: 130.000 case, 94 scuole e 1.800 sistemi di approvvigionamento idrico sono stati completamente o parzialmente distrutti.
“Nei giorni scorsi, il forte terremoto è stato seguito da molteplici scosse di assestamento. Nel sud, alcune strade sono ancora bloccate da frane e inondazioni causate dalla tempesta tropicale Grace, e alcuni dei villaggi più colpiti rimangono tagliati fuori. Le nostre squadre sul terreno stanno facendo del loro meglio per riguadagnare l’accesso e raggiungere le comunità remote con forniture salvavita“, ha aggiunto Maes.
A poche ore dal terremoto, un camion dell’UNICEF ha consegnato sei kit medici a tre ospedali di Les Cayes con sufficiente materiale, compresi guanti, antidolorifici, antibiotici e siringhe, per curare 30.000 vittime del terremoto per tre mesi.
Finora l’UNICEF ha consegnato le seguenti forniture ai bambini e alle famiglie in difficoltà: acqua sicura e pulita a 3.000 famiglie a Les Cayes con almeno 4 sacche da 10.000 litri ciascuna, che saranno continuamente riempite tramite camion d’acqua grazie al finanziamento di ECHO (European Civil Protection and Humanitarian Aid Operations); 2.300 kit per l’igiene e 15 serbatoi d’acqua; kit non alimentari come teloni e kit d’igiene essenziali (sapone, assorbenti igienici, secchi d’acqua, carta igienica, dentifricio, spazzolini da denti, mascherine, ecc.) a 1.200 famiglie di Les Cayes, in collaborazione con la Croce Rossa olandese; forniture mediche essenziali (articoli ortopedici, apparecchiature radiografiche e di laboratorio), tende, materassi, coperte, un’ambulanza e l’invio di personale medico volontario; 18 tende per strutture sanitarie, 50 bombole di ossigeno, un generatore elettrico e carburante per il funzionamento di un generatore di ossigeno.
L’UNICEF stima che avrà bisogno di 15 milioni di dollari per rispondere ai bisogni più urgenti di almeno 385.000 persone, compresi 167.000 bambini sotto i cinque anni, per un periodo di otto settimane. Questa richiesta iniziale di finanziamento sarà rivista e aggiornata nelle prossime settimane, man mano che l’impatto sui bambini e sulle famiglie diventerà più chiaro.