Collezione Farnesina: restaurati tre mosaici di Afro
Tre mosaici di Afro (1912-76) sono stati restaurati e sono oggetto di un riallestimento all’interno della Collezione Farnesina. Si tratta di “Rosso” (1963), “Il percorso” (1967) e “Lo stemma” (1971).
Afro è tra i maggiori artisti italiani del secondo dopoguerra. Partecipa al “Gruppo degli Otto” (1952-4), venendo generalmente ascritto alla stagione dell’Informale. Nella sua pittura, influenzata da esperienze statunitensi, forme e colori diventano strumenti per una rievocazione libera di ricordi ed emozioni.
La tecnica del mosaico è familiare ad Afro sin dall’inizio della sua carriera: dal 1941 al 1945 la insegna all’Accademia di Belle Arti di Venezia. In quegli anni, realizza inoltre i cartoni per i mosaici del Palazzo dei Congressi dell’EUR. Afro torna al mosaico negli ultimi anni della sua vita, quando questa tecnica si rivela particolarmente adatta a esprimere la fase conclusiva delle sue ricerche, rivolte allora verso forme maggiormente stilizzate.
La Collezione Farnesina, raccolta d’arte contemporanea del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nasce nel 2000 su iniziativa dell’allora Segretario Generale Amb. Umberto Vattani, per sottolineare un preciso indirizzo progettuale del Ministero, che ha fatto della ricerca artistica contemporanea un ambito d’intervento strategico della propria politica culturale.
A partire da un primo significativo nucleo di acquisizioni, che videro la commissione di un importante apparato decorativo e di numerose opere d’arte nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, l’operato di diversi comitati scientifici ha dato vita nel corso del tempo a una selezione che ha raccolto opere di altissimo profilo per la storia dell’arte italiana del Novecento.
Le scelte effettuate hanno privilegiato nel tempo maestri storici della prima metà del XX secolo, fra Futurismo (Balla, Boccioni, Depero), Metafisica (de Chirico) e ritorno alla figurazione, nella sua duplice declinazione novecentista (Carrà, Sironi, Soffici) e antinovecentista (Cagli, Campigli, Pirandello, Scipione, Martini), così come protagonisti del secondo dopoguerra, sia in ambito realista (Guttuso) e astrattista (Accardi, Sanfilippo, Dorazio, Consagra), sia in ambito informale (Afro, Burri, Scarpitta) che spazialista (Fontana). Ugualmente documentati gli svolgimenti della seconda metà del XX secolo, d’ambito poverista (Kounellis, Merz, Paolini), pop (Angeli, Pascali, Rotella, Schifano), concettuale (Isgrò, Mauri, Manzoni) e percettivo (Castellani, Bonalumi, Marchegiani), fino agli ultimi decenni del secolo, fra Nuova figurazione (Vespignani), Anacronismo (Mariani, Galliani, Gandolfi) e Transavanguardia (Chia, Cucchi, Paladino).
La formula di acquisizione adottata, del comodato d’uso gratuito, ha consentito un costante sviluppo della consistenza della collezione e un regolare avvicendamento delle opere, attualmente quasi 500.
L’iniziativa diretta degli artisti o dei loro eredi, così come la collaborazione con prestigiose istituzioni museali, gallerie e fondazioni, si è dimostrata un segnale forte di fiducia nell’azione del Ministero.
Grazie al contributo del Comitato scientifico attualmente in carica la Collezione Farnesina si è recentemente arricchita di un nucleo di opere di protagonisti della scena artistica italiana nella seconda metà del Novecento (Accardi, Sanfilippo, Vedova, Turcato, Novelli), con uno sguardo sempre più attento alle ricerche pittoriche, scultoree e fotografiche del finire del secolo scorso (Garutti, Zorio, Piacentino, Mochetti, Salvadori, Jodice, Basilico) sino ai linguaggi di generazioni più giovani (Beecroft, Moro, Vitone, Ruffo, Cuoghi Corsello, Toccafondo) solo per citarne alcuni. L’obiettivo di rappresentare la varietà e ricchezza delle espressioni artistiche contemporanee italiane è perseguito grazie al lavoro costante di acquisizioni e alla particolare attenzione ai nuovi allestimenti per promuovere la natura enciclopedica di questa straordinaria collezione.