“Due to the Image”: le opere di Alessandro Giannì in mostra a New York

“Due to the Image”: le opere di Alessandro Giannì in mostra a New York

 È intitolata “Due to the Image” la mostra inaugurata venerdì 10 settembre alla Postmasters Gallery di New York e che presenta la prima serie di dipinti realizzati da Alessandro Giannì in collaborazione con il suo programma di intelligenza artificiale su misura chiamato Vasari (da Giorgio Vasari, 1511-1574).


La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione, in edizione limitata, con testi del filosofo Giuseppe Armogida e del curatore e critico Renato Miracco, disegnata da Silvio Saccà, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di New York. Il portale “Stanze italiane” ideato dallo stesso IIC presenterà presto un’intervista con la gallerista Magda Sawon ed il critico Renato Miracco.


Alessandro Giannì fonde la natura analogica della pittura con i nuovi media, l’intelligenza artificiale, Internet e la cultura digitale per esplorare le connessioni tra l’universo digitale, le nuove realtà artificiali e il mondo onirico e introspettivo degli esseri umani, passato e presente.

Raccoglie vari frammenti estetici e simboli storici dal web, dalla cultura e dai social network e li intreccia in un suo nuovo linguaggio visivo caleidoscopico, digitalizzato e astratto, pur mantenendo la forma d’arte più classica, la pittura.


Vasari nasce dall’esigenza di Alessandro Giannì di trovare un’alternativa alla logica umana per concepire le sue opere. L’IA è stata programmata per emulare i processi compositivi di Giannì, attingendo al corpo delle opere dell’artista e al suo vasto archivio visivo digitale.

La creazione inizia con diversi input, come le parole chiave fornite dall’artista che Vasari utilizza per cercare immagini sul web, o una selezione di immagini che vengono caricate nel software e poi rielaborate. Il software può elaborare un numero illimitato di immagini che rimarranno nell’archivio e vengono archiviate in un database non relazionale, utilizzando un modello di deep learning chiamato rete neurale di convoluzione (CNN). Oltre all’archivio e alle parole chiave fornite dall’artista, Giannì fornisce all’intelligenza artificiale input cruciali per la composizione dello schizzo, come la dimensione dell’immagine, le preferenze di colore, la quantità di immagini da combinare e una varietà di altre possibilità.


Il software è stato sviluppato nel 2020 da Unboolean, uno studio creativo che si muove al confine tra arte e ingegneria.
Alessandro Giannì è nato a Roma nel 1989. Dal 2013 ha esposto in varie istituzioni in Italia e all’estero, tra cui: Museo MAXXI, La Casa delle Armi e Istituto Svizzero, Roma; Istituto Svizzero, Milano, Museo D’Inverno, Siena, Kühlhaus Berlin, Berlino; American University Katzen Arts Center, Washington DC; Villa Firenze, residenza dell’Ambasciatore Italiano negli Stati Uniti, Washington DC, Museo MACRO, Roma. Ha preso parte al Movimento ÑEWPRESSIONISM fondato dall’artista greco Miltos Manetas. È stato art director del progetto Ovalis, di Enrico Ghezzi ed Emiliano Montanari; in quest’occasione alcuni dei suoi lavori sono stati esposti all’interno della 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’apocalisse dell’ora, Albumarte, Roma, è la sua personale più recente.


La sua mostra newyorkese sarà allestita sino al 16 ottobre con ingresso libero.aise

Redazione

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