Farnesina: nasce la Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale
Una nuova Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale: è la “principale innovazione” contenuta nel regolamento sulla riorganizzazione della Farnesina all’esame della Commissione Affari Esteri del Senato chiamata a darne un parere.
Ad illustrarlo ai colleghi è stato il presidente della Commissione, Vito Petrocelli, relatore del provvedimento che modifica due regolamenti: quello sulla riorganizzazione del Ministero (DPR 95/2010) e quello sull’autonomia gestionale e finanziaria delle rappresentanze diplomatiche e degli Uffici consolari di I categoria (DPR 54/2010). Ciò, ha spiegato Petrocelli, per aggiornarli alla luce della “evoluzione normativa” determinata negli anni, soprattutto sul fronte della cooperazione e del commercio estero.
Obiettivo del nuovo regolamento rendere la struttura del Ministero “più adatta ad affrontare le nuove sfide per la diplomazia italiana”.
In particolare, ha evidenziato il relatore, “la riorganizzazione prevista tiene conto dell’accresciuto ruolo nelle relazioni internazionali della diplomazia pubblica e cultura, oltre che delle competenze in materia di commercio internazionale attribuite al dicastero della Farnesina”.
Nasce dunque una nuova Direzione generale: “si sopprime il Servizio per la stampa e la comunicazione istituzionale e si istituisce un diverso ufficio di medesimo livello, denominato Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale, al quale vengono conferite competenze fin qui attribuite ad altre strutture, dalla Segreteria Generale alla Direzione generale per la promozione del sistema Paese, dalla Direzione generale per le risorse e l’innovazione, al Servizio Stampa”.
Con la nuova DG, “preposta a realizzare una regia unica per il comparto della diplomazia pubblica e culturale”, ha riferito Petrocelli riportando il contenuto della relazione illustrativa che accompagna il Regolamento, si punta, quindi, a “poter dialogare più efficacemente con la società civile nazionale e internazionale, coinvolgendola nella riflessione sulla politica estera, valorizzando al contempo le sinergie con quella “diplomazia culturale” che costituisce uno dei fattori chiavi del soft power del nostro Paese nel mondo”.
Nella nuova DG ci sarà un Vicedirettore generale incaricato di gestire la comunicazione del Ministro e del Ministero, cui sarà conferito il titolo di Capo del Servizio per la stampa e la comunicazione istituzionale.
Il Regolamento interviene poi sul numero degli uffici dirigenziali non generali; una “disposizione ricognitiva” sulla dotazione organica del Ministero, al netto dei contrattisti all’estero; norme sulla autonomia gestionale e finanziaria delle rappresentanze diplomatiche e degli Uffici consolari di I categoria che, tra l’altro, “aumenta il grado di partecipazione dei dirigenti e dei dirigenti scolastici delle scuole statali all’estero nella gestione del bilancio degli uffici all’estero”.
Precisato che “lo schema di regolamento non contempla alcun incremento di dotazioni organiche e di posti di funzione presso uffici all’estero” limitandosi “a definire le modalità di attribuzione degli incarichi”, Petrocelli ha illustrato le disposizioni transitorie e finali e alcune abrogazioni previste dal Regolamento. Richiamata quindi la clausola di invarianza finanziaria – quella, cioè, che dispone che dall’attuazione del regolamento non dovranno derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica – il relatore ha spiegato che al regolamento è allegata la Tabella con la nuova dotazione organica del personale fino al 2023.
In essa, ha illustrato Petrocelli, “c’è un aumento di 86 unità per il personale della carriera diplomatica, destinato a passare dalle 1.149 unità del settembre 2021 alle 1.235 dell’ottobre 2023, riconducibile all’aumento delle unità dei segretari di legazione, che passeranno, nel periodo considerato, dalle 435 alle 521 unità. Nella Tabella resta, viceversa, invariato il numero complessivo delle unità per i dirigenti e per il personale delle diverse aree del dicastero”.
Nel breve dibattito aperto dopo la presentazione, i senatori Alfieri (Pd), Garavini (Iv) e Iwobi (Lega) hanno convenuto sulla opportunità di chiamare in audizione il Segretario Generale della Farnesina, Ettore Sequi.
Garavini, in particolare, ha osservato che “questa riorganizzazione risulta essere di natura sostanziale e, conseguentemente, merita una riflessione aggiuntiva da parte della Commissione, soprattutto alla luce delle innumerevoli difficoltà che sono emerse, anche a causa della pandemia tuttora in corso, in seno alla rete diplomatico-consolare e al sistema delle scuole italiane all’estero, sia in termini di risorse economiche che di personale”.aise