La cultura al centro delle politiche di rilancio
Il ministro Franceschini presenta l’Archivio Diaristico Nazionale e il Piccolo museo del diario
L’Archivio ospita e valorizza ad oggi oltre 9.000 storie di vita inedite sotto forma di diari, epistolari, memorie, autobiografie”.
L’importante investimento sul Complesso delle Monache permetterà il recupero di un edificio di pregio storico-architettonico, vessillo della memoria di Pieve Santo Stefano, piccolo paese quasi distrutto dalla furia dei tedeschi in fuga.
L’Archivio Diaristico Nazionale e il Piccolo museo del diario sono tra i sedici “Grandi Progetti Beni culturali” selezionati dal Piano Strategico presentato dal ministro Dario Franceschini e approvato dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni.
“Si tratta di progetti e cantieri che contribuiscono al recupero e alla nascita di importanti realtà del patrimonio culturale nazionale e che sostengono lo sviluppo e la ripresa economica del Paese”, ha dichiarato il ministro in visita presso l’archivio. “La cittadina di Pieve Santo Stefano, “cancellata” dalle distruzioni della Seconda guerra mondiale nell’agosto del 1944, è diventata la capitale della memoria del nostro Paese. Il finanziamento di 4.1 milioni di euro porterà alla riqualificazione del Complesso delle Monache, con annesso Torrione, e alla realizzazione di una sede unica dell’Archivio dei diari e del Piccolo museo del diario.
La nascita dell’Archivio dei diari, grazie all’iniziativa del giornalista Saverio Tutino, ha rappresentato una sorta di risarcimento storico per Pieve Santo Stefano. Dal 2013 l’attività istituzionale dell’Archivio dei diari è stata affiancata dal Piccolo museo del diario, scrigno di storie nel quale la tecnologia accompagna un numero costantemente crescente di visitatori attraverso un’esperienza immersiva alla scoperta di alcune delle testimonianze più significative conservate in Archivio.
In 37 anni di attività, l’Archivio Diaristico Nazionale è arrivato a essere considerato uno dei caratteri maggiormente identitari del paese. I numerosi riconoscimenti, dal 1984 a oggi, sono il risultato di un apprezzato lavoro quotidiano, svolto con passione e dedicato alla salvaguardia della memoria nella sua forma più poetica: quella della parola scritta.
Nel corso degli anni l’Archivio dei diari ha vissuto una notevole espansione sia dal punto di vista delle attività svolte che da quello legato alla quantità di materiale collezionato. Questa florida realtà risulta oggi frammentata fisicamente in più parti del paese: con il passare degli anni risulta sempre più difficile trovare ambienti adeguati, dove gli spazi siano ben distribuiti e abbastanza capienti da permettere alla Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di svolgere la propria attività di raccolta, valorizzazione e divulgazione nel migliore dei modi.
Un piccolo centro come Pieve Santo Stefano serba una preziosa opportunità per soddisfare tali urgenze: incastonato come un gioiello all’interno del centro storico il Complesso delle Monache , è in grado di offrire alla Fondazione tutto ciò di cui ha bisogno.
Il Complesso racchiude un ricco frammento di memoria storica e culturale. Tuttavia necessita di un importante intervento di riqualificazione che sarebbe, in prospettiva, di forte impatto a livello territoriale. Non solo perché la nuova sede diventerebbe un centro innovativo di produzione culturale, ma anche per le implicazioni turistiche offerte dalla crescente notorietà del museo e dal fatto che Pieve Santo Stefano è la prima tappa del Cammino di San Francesco d’Assisi.
Un’istituzione senza dimora, e una dimora senza funzione, sono portate naturalmente a unire i propri destini per diventare quell’unico e insostituibile Tempio della Memoria da tanto tempo sognato.aise