Austria. Cancelliere Kurz travolto dallo “scandalo sondaggi”
Al centro dell’inchiesta una serie di scambi di SMS tra i collaboratori del cancelliere Kurz, che hanno di recente indotto gli investigatori a condurre perquisizioni anche in due ministeri.
Le accuse risalgono agli anni tra il 2016 e il 2018 quando Kurz, ancora ministro degli esteri, si stava adoperando per assumere la guida del Partito Popolare. I pm lo sospettano di aver pagato un tabloid per pubblicare una serie di articoli e di sondaggi, favorevoli alla formazione conservatrice.
La Procura anticorruzione di Vienna sostiene che i sondaggi in questione – realizzati su commissione, nell’interesse del partito di Kurz -, siano stati pubblicati e utilizzati dal tabloid “Österreich”, in cambio di pagamenti effettuati al suo editore, nell’ambito di un più ampio accordo di collaborazione pubblicitaria. In un comunicato, il quotidiano ha smentito ogni illecito e parlato di “malinteso”.
L’anticorruzione austriaca aveva in passato accusato Kurz di falsa testimonianza, nell’ambito dell’inchiesta sul “caso Ibiza”, uno scandalo di corruzione che nel maggio 2019 aveva travolto la coalizione che lui stesso guidava allora con il partito ultranazionalista FPÖ.