Vaccino per ricchi il grande boomerang
di Paolo Pagliaro
E’ impossibile sconfiggere la pandemia di Covid se i Paesi più poveri non ricevono i vaccini di cui hanno bisogno. E’ un concetto elementare, ma che il mondo ricco sembra non aver compreso se l’Oms ha sentito oggi il bisogno di ribadirlo, ricordando che in Africa è stato vaccinato meno del 5% della popolazione contro il 40% nella maggior parte degli altri continenti.
Il risultato – secondo l’Organizzazione mondiale della sanità – è che la pandemia si trascinerà anche nel 2022.
Un anno fa ai Paesi in via di sviluppo erano state promesse 1 miliardo e 800 milioni di dosi, ma ne sono arrivate invece poco più di 260 milioni. L’Italia ha consegnato il 14% delle dosi promesse, la Germania il 12, l’Inghilterra meno del 10%.
In vista del G20 dei leader di governo che tra una settimana dovrà occuparsi anche dell’accesso globale ai vaccini , le organizzazioni umanitarie Oxfam, Emergency, Amnesty International e Unaids hanno lanciato un appello per una radicale inversione di rotta. Il documento delle quattro organizzazioni denuncia anche le responsabilità delle grandi case farmaceutiche .
Dei 994 milioni di dosi promesse ai Paesi poveri da Johnson & Johnson, Moderna, AstraZeneca e Pfizer, solo il 12% sono state effettivamente erogate. Johnson & Johnson e Moderna in realtà non hanno consegnato neppure una delle fiale promesse. Queste aziende – secondo Oxfam ed Emergency – non hanno capacità produttiva per soddisfare il fabbisogno mondiale, contengono artificialmente l’offerta e favoriranno sempre il miglior offerente. Da qui la richiesta che la tecnologia vaccinale venga condivisa e liberata dai limiti imposti dai brevetti.