Risorse inedite per il Sud.Ora onestà e rapidità
“Le risorse messe a disposizione per il sud oggi non hanno precedenti nella storia recente: dobbiamo spendere bene questi soldi, con onestà e con rapidità. La responsabilità è del governo ma anche dei Comuni e degli altri enti territoriali”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, in visita a Bari, intervenuto all’Istituto tecnico superiore “Antonio Cuccovillo”, dopo aver visitato l’azienda Masmec di Modugno.
“I ritardi nella spesa che per troppo tempo hanno colpito il mezzogiorno sono un ostacolo alla vostra libertà, una tassa sul vostro futuro. A voi giovani spetta il compito di trasformare l’Italia, il nostro è mettervi nelle condizioni di poterlo fare al meglio. Cominciate a immaginare il Paese in cui vorrete vivere, preparatevi a costruirlo con passione, determinazione e anche con un pizzico di incoscienza” spiega Draghi, sottolineando che il “Pnrr, il piano di investimenti e di riforme che abbiamo concordato con la Commissione europea, mette al centro i giovani“. “Investiamo circa 1,5 mld per dare ulteriore slancio agli Its e favorire l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro” ricorda il premier, che aggiunge: “La riforma degli Its, attualmente all’attenzione del Senato dopo l’ok della Camera, vogliamo sia approvata definitivamente nel 2022 insieme alla riforma degli istituti tecnici e professionali“.
“Tra le nostre priorità – continua Draghi – quella di colmare i divari di genere, ad oggi solo il 28% dei diplomati Its sono donne, queste riflette un problema più ampio che riguarda la presenza delle ragazze nelle materie tecnico-scientifiche. È nostro dovere abbattere i pregiudizi che ostacolano il talento femminile, una sfida che possiamo vincere solo se partiamo dalla scuola”. Il premier sottolinea poi che “il processo di convergenza tra nord e sud è fermo da decenni: investire negli Its e più in generale in istruzione, ricerca, trasferimento tecnologico può contribuire a colmare questo divario”.
“Voglio prendere un impegno – sono le parole con cui Draghi si rivolge alla platea degli studenti – Dopo anni in cui l’Italia si è spesso dimenticata delle ragazze e dei ragazzi, sappiate che le vostre aspirazioni e le vostre attese sono al centro dell’azione di governo. Investire nella scuola è un dovere civile e un atto di giustizia sociale. Un sistema educativo che non funziona alimenta le disuguaglianze, ostacola la mobilità, priva l’Italia di cittadini consapevoli e capaci. Le società più prospere sono quelle che preparano meglio i giovani a gestire i cambiamenti e oggi abbiamo di fronte una trasformazione epocale: le due transizioni, quella digitale e quella ambientale, richiedono un’ampia e ambiziosa programmazione che deve coinvolgere anche il sistema educativo” mette in luce il premier. 9Colonne