Mattarella: parlamento tempio democrazia
“Ogni Parlamento è tempio della democrazia. Il confronto fra diverse visioni vi trova posto, in vista di una sintesi orientata al bene comune. Un confronto che è essenza della democrazia e affermazione dello Stato di diritto, perché iscritto entro i limiti e le garanzie della Costituzione. Punto di incontro di tutti i cittadini e – al tempo stesso – punto di partenza per garantire pace sociale, benessere e sviluppo”.
Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento alle Cortes in chiusura della visita di Stato in Spagna. “Tocca ai Parlamenti colmare il divario tra la traiettoria segnata dalle aspirazioni racchiuse nei testi costituzionali e le condizioni reali, attraverso il confronto politico – continua Mattarella – Si tratta di un compito arduo e appassionante. La mia lunga esperienza di membro del Parlamento ha consolidato le mie convinzioni sulla insostituibile centralità della funzione parlamentare nello sviluppo di una società nazionale e nella capacità di trasmettere una dimensione di partecipazione democratica negli organismi multilaterali in cui sempre più la comunità internazionale è destinata a organizzarsi. In questa sede risiede la libertà di un popolo”.
“Quella libertà che questa Camera ha coraggiosamente difeso – insieme alle altre istituzioni dello Stato – di fronte alle minacce che le furono portate quaranta anni or sono” continua il presidente della Repubblica, ricordando il tentato colpo di stato in Spagna del 1981.
“Italia e Spagna sono Paesi fra i quali esiste una naturale, fraterna condivisione. I nostri legami discendono dalla storia, dalla comune radice latina delle nostre lingue, dall’appartenenza a un orizzonte geografico e culturale che al contempo è europeo e mediterraneo – sottolinea inoltre Mattarella – Questi vincoli hanno forgiato una straordinaria relazione tra le nostre popolazioni, con aspirazioni e con visioni che si sono reciprocamente arricchite. Entrambi i nostri Paesi sono al centro di un’area, il Mediterraneo, in bilico tra possibile marginalità negli assi di sviluppo globali e incisiva integrazione tra due continenti, Africa ed Europa. Appare allora naturale lavorare insieme, affinché le nostre istanze possano ricevere adeguata considerazione, irrobustendo e fortificando così l’intero edificio dell’Unione Europea”.
“Stiamo attraversando un periodo di grandi trasformazioni, di crescita imperiosa della tecnologia, di tensioni rinnovate a livello planetario e di crisi ai nostri confini. Un periodo nel quale sarà decisivo mantenere costante l’attenzione sulla salvaguardia dei diritti, delle libertà e delle tutele, faticosamente conquistate a partire dal secolo scorso – conclude il capo dello Stato – Sono temi che i Parlamenti nazionali, unitamente all’Assemblea di Strasburgo, dovranno considerare al centro della propria agenda”