Il Papa, in pandemia il Natale non è “una stonatura” ma speranza piena
Ricevendo in Vaticano i partecipanti e gli organizzatori del “Christmas Contest”, un concorso canoro rivolto ai giovani, Francesco ricorda che la nascita di Cristo è “la festa della compassione” e della “tenerezza” e che sono i piccoli gesti a generare “dinamiche culturali, sociali ed educative”
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Un Natale sommesso a causa della pandemia che non smette di interrogarci, ma che ci invita a non perdere la speranza. Luci basse dunque ma non mancherà il calore della nascita di Gesù. Francesco lo sottolinea nel corso dell’udienza in Vaticano ai partecipanti e gli organizzatori del “Christmas Contest”, concorso canoro destinato ai giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni ai quali è stato chiesto di realizzare brani inediti sul Natale. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
Il Natale, festa della tenerezza
Il Papa ringrazia la Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis, nata nel 2015 per sostenere la missione educativa, e le Missioni Don Bosco Valdocco per avere proposto questo concorso. Un incontro che – afferma – avviene “ormai alle porte dell’Avvento” e in piena emergenza sanitaria.
La festa della Nascita di Cristo non è una stonatura rispetto alla prova che stiamo vivendo, perché è per eccellenza la festa della compassione, la festa della tenerezza. La sua bellezza è umile e piena di calore umano.
Piccoli gesti che cambiano
Il Natale è soprattutto dono e condivisione che apre a nuove sfide.
La bellezza del Natale traspare nella condivisione di piccoli gesti di amore concreto. Non è alienante, non è superficiale, non è evasiva; al contrario, allarga il cuore, lo apre alla gratuità – la gratuità, parola che gli artisti possono capire bene -, al dono di sé, e può generare anche dinamiche culturali, sociali ed educative.
Coraggio e creatività
Francesco richiama questi valori per spiegare lo spirito del Patto Educativo Globale, un’ampia alleanza educativa “per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e – sottolinea il Papa – contrapposizioni, ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna”.
Per raggiungere questi obiettivi ci vuole coraggio: “Il coraggio di mettere al centro la persona” e di “mettersi al servizio della comunità”. Ci vuole coraggio e anche creatività. Ad esempio, voi avete composto nuove canzoni natalizie e le avete condivise per un progetto più grande, un progetto che crede nella bellezza come via di crescita umana, per sognare insieme un mondo migliore.
Una bellezza piena di senso
Concludendo l’incontro, Francesco ricorda il Messaggio agli artisti, 8 dicembre 1965, di San Paolo VI, l’invito a guardare alla bellezza per “non cadere nella disperazione”. Una bellezza – aggiunge il Papa – non falsa, né “fatta di apparenza e di ricchezza terrena”, né “generatrice di vuoto”.
No. Ma quella di un Dio che si è fatto carne, quella dei volti – la bellezza dei volti -, la bellezza delle storie; quella delle creature che formano la nostra casa comune e che – come ci insegna San Francesco – partecipano alla lode dell’Altissimo.
Christmas Contest
Il concorso, nato anche in collaborazione con la Nazionale Cantanti che destina il ricavato delle partite ad alcuni specifici progetti benefici, ha previsto 3 categorie: testo, musica e interpretazione. I 3 migliori brani saranno eseguiti durante l’edizione 2021 del Concerto di Natale in Vaticano. A “Christmas Contest” sono abbinati due progetti benefici nella Repubblica Democratica del Congo. Il primo riguarda la “Casa della pace” a Kikwit, una cittadella con un dispensario medico e una scuola materna. Il secondo, promosso dalle Missioni don Bosco, coinvolge il centro professionale di Masina che sorge in un’area periferica del quartiere più popoloso di Kinshasa.