In Svizzera si vota su Covid e infermiere
di Paolo Pagliaro
I cittadini svizzeri saranno i primi al mondo a votare sul green pass. Lo faranno domenica prossima in un referendum indetto su richiesta di tre comitati che hanno raccolto 75 mila firme. Dal 13 settembre anche in Svizzera il certificato Covid è indispensabile per accedere a ristoranti, palestre, cinema, teatri e alle grandi manifestazioni culturali e sportive.
Nei reparti di terapia intensiva l’80% dei pazienti risulta non vaccinato, d’altra parte la Svizzera è uno dei Paesi con la copertura vaccinale più bassa del continente, e ha un movimento no vax particolarmente aggressivo. Alcune personalità politiche, tra cui il ministro della Sanità Alain Berset, sono state messe sotto protezione. Secondo l’ultimo sondaggio, nel referendum di domenica dovrebbe prevalere il sì al green pass, che il 61% degli svizzeri considera uno strumento efficace per ritornare a una vita più normale.
Un secondo referendum, nello stesso giorno, riguarderà le condizioni di lavoro e i salari del personale infermieristico. Tra le richieste quella di ripristinare il tetto delle 60 ore settimanali abolito durante la pandemia, di investire sulla formazione professionale, di adeguare gli stipendi., e infine di consentire agli infermieri di fatturare direttamente determinate prestazioni. Il tema appassiona e preoccupa gli svizzeri, che temono di vedere cliniche e ospedali sguarniti, anche se nel Paese ci sono 12 infermieri ogni mille abitanti, mentre in Italia ce ne sono 6.