Il borgo marchigiano di Paolo e Francesca
Gradara è il borgo marchigiano che leggenda vuole fece da sfondo alla tragica storia d’amore di Paolo e Francesca, descritta da Dante nella Divina Commedia. Questo già basterebbe a farne una meta dal fascino unico, oggi particolarmente ambita per la vicinanza alla riviera marchigiano-romagnola. La fortunata posizione di Gradara la rese, fin da tempi antichi, un crocevia di traffici e genti.
Durante il Medioevo la fortezza è stata uno dei principali luoghi degli scontri tra il Papato e le famiglie nobili marchigiane e romagnole. Ed è proprio intorno alla fortezza che la storia di Gradara si è sviluppata, la stessa fortezza che, appunto, vide Paolo Malatesta e Francesca da Polenta trafitti dalla spada di Giangiotto Malatesta nel settembre del 1289. Il Castello di Gradara, la cui costruzione ha inizio nel XII secolo per volontà di Pietro e Ridolfo De Grifo, ed il suo borgo fortificato rappresentano una delle strutture medievali meglio conservate d’Italia.
Inoltre, le due cinte murarie che proteggono la fortezza, la più esterna delle quali si estende per quasi 800 metri, la rendono anche una delle più imponenti della penisola. Anche la sua posizione è degna di nota, poiché gli permette di dominare la valle e di spingere lo sguardo verso il mare Adriatico. Nel XIII secolo Malatesta da Verucchio, detto il Centenario, con la bolla di Bonifacio VIII, si impossessa della torre dei De Grifo e ne fece il mastio dell’attuale Rocca. Sono i Malatesta, infine, a costruire la fortezza e le due cinte di mura tra il XIII ed il XIV secolo. Nel borgo, inoltre, sono da visitare: la Chiesa SS. Sacramento, la Chiesa S. Giovanni Battista, la Torre dell’orologio, i Camminamenti di ronda sulle mura, il Teatro dell’Aria (dove si svolgono imperdibili spettacoli di falconeria), la Casa del mercante (ricostruzione di un’abitazione tardo quattrocentesca con arredi e suppellettili riprodotti a partire da fonti iconografiche del periodo), il Palazzo Rubini Vesin, il Teatro comunale, il Museo storico e le Grotte medievali. Menzione speciale per il Cimitero di Guerra del Commonwealth – Gradara War Cemetery, detto più comunemente “Cimitero Inglese”, dove hanno trovato degna sepoltura i corpi di 1191 soldati delle truppe alleate che nell’autunno del 1944 persero la vita durante la campagna militare per la liberazione dell’Italia.
La scoperta di Gradara continua poi attraverso le sue radici culturali. Se da una parte sopravvive la tradizionale arte artigianale della ceramica e della maiolica, il meglio del borgo si trova nei suoi piatti tipici. Piatti come il brodetto all’anconetana (zuppa con cipolla tagliata, battuto d’aglio e prezzemolo, scorfano e pomodori a fette), il coniglio in porchetta, funghi infornati con rosmarino, pangrattato, sale e pepe, la “crescia” sfogliata, la salsa di noci, la zuppa di cicerchia (con cicerchia, lardo battuto, salsa di pomodoro, sale e pepe) e le ciambelle di Pasqua.
Ora non resta che scoprire il fascino misterioso di un borgo storico, che fece da location ad una delle tragedie più famose della storia italiana, e i sapori genuini delle Marche.
COME ARRIVARE: L’aeroporto di riferimento è quello di Rimini. Le stazioni ferroviarie più vicine sono Cattolica, S. Giovanni, Gabicce o Pesaro. In automobile da nord: autostrada A14 Cattolica, SS 16 direzione Pesaro e seguire le indicazioni per Gradara e poi per il Castello; in automobile da sud: autostrada A14 Pesaro, SS 16 direzione Rimini, a Colombarone seguire le indicazioni per Gradara e poi per il castello.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Da vedere l’area archeologica Colombarone. Da non perdere, inoltre, l’area delle rovine del Vecchio Faro, nei pressi della spiaggia di Casteldimezzo. Per le famiglie con bambini, vale la pena visitare l’acquario di Cattolica.
https://www.gradara.org/