Orgoglioso di lavorare a Panama per l’Italia: intervista all’ambasciatore Nicoletti
di Beppe Bonazzoli
“È un uomo elegante. Alto, raffinato, con barba corta e ben curata, riservato ma carismatico allo stesso tempo. Al primo impatto sembra incutere soggezione, ma questo forse fa parte del ruolo. Fabrizio Nicoletti, nuovo Ambasciatore d’Italia a Panama, sembra ancora prendere le misure con questo nuovo e prestigioso incarico: rappresentare il tricolore in un Paese chiave del centro America, con una comunità di italiani e panamensi-italiani di quasi 13 mila persone. Fresco di insediamento, Fabrizio Nicoletti ha voluto concedere la sua prima intervista a noi del Corriere di Panama. E noi ne siamo onorati”.
A raccogliere le dichiarazioni del diplomatico è stato Beppe Bonazzoli per il “Corriere di Panama” diretto da Constanza de Mini.
“D. Ambasciatore Nicoletti, quali sono le sue prime impressioni su Panama? Cosa ha trovato finora di positivo?
R. Fino ad ora sono stato in diversi paesi arabi, non ho mai lavorato in questa parte del mondo, e sto approcciando il Paese con grande curiosità. Panama è un Paese molto accogliente ma anche un mix ricco di contrasti, con tanti italiani e tanti panamensi di origine italiana. Però mi sono già reso contro che qui l’italianità viene molto apprezzata: anche per questo, mi considero parecchio fortunato ad aver ricevuto questo incarico.
D. Qual è il suo programma per tutelare la comunità italiana e migliorare i rapporti fra i due Paesi?
R. L’incarico di un Ambasciatore è occuparsi delle relazioni diplomatiche ma anche di questioni pratiche, della vita di tutti i giorni. Le relazioni fra Italia e Panama sono eccellenti, ma bisogna rafforzarle, consolidarle. Non solo in relazione agli scambi commerciali che, in questo periodo di pandemia globale, si sono indeboliti, ma anche impegnandosi su nuovi fronti. Per esempio l’ecologia, gli eco-sistemi e la difesa della natura, che possiamo rafforzare con il contributo dei nostri scienziati ed esperti. Diciamo che bisogna delineare nuove strategie creando – grazie anche a chi mi ha preceduto e gettato le basi – dicevo creando un sistema Italia a supporto dell’ecosistema di Panama. Il governo di Roma gode di grande stima all’estero. E in particolare qui.
D. Che cosa significa rappresentare l’Italia nel mondo, e soprattutto qui a Panama?
R. Porsi degli obiettivi precisi e, soprattutto, portare a casa risultati positivi. Per esempio: migliorare e consolidare l’import della produzione made in Italy, attivare strategie per compensare la maggiorazione di costi dei nostri produttori. Obiettivo perseguibile ora che il sistema Ice (Istituto Commercio Estero) è passato sotto la gestione del Ministero degli Esteri. Un progetto di cui si discuteva da tempo ma portato in eredità dall’attuale responsabile del ministero Luigi Di Maio. Sa quale sarà la mia soddisfazione? Sapere, quando andrò via da qui magari destinato ad altro incarico, che chi verrà dopo di me troverà una situazione decisamente migliore.
Il diplomatico e l’uomo
Fabrizio Nicoletti, 57 anni, siciliano di Catania, arriva quale nuovo Ambasciatore a Panama direttamente dalla Farnesina, dove ricopriva l’incarico di ViceDirettore Generale e Direttore Centrale per l’innovazione, la ricerca e lo spazio. Dopo la laurea in Scienze Politiche ha iniziato la carriera diplomatica nel 1989 al ministero degli Affari Esteri. La sua prima missione è stata nel 1991 in Oman. Ha prestato poi servizio in Kuwait, Spagna, Iraq, Pakistan e Germania.
Sposato e padre di 2 figli già grandi, è un tifoso juventino e appassionato di musica blues”.